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Bill, David e quel folle desiderio nella notte di San Lorenzo

La notte di San Lorenzo

Stasera – la notte di San Lorenzo – un’idea folle si fa spazio tra i neuroni afflitti, uno di quei pensieri che di sera appare geniale ma che svanisce alle prime luci dell’alba sciolto nella sua stessa banalità.

Purtroppo su Napoli, anche se il calendario segna il dieci agosto, impazza una tempesta tropicale, il cielo stellato è osteggiato dai nuvoloni neri carichi di pallettoni d’acqua mentre in lontananza intravedo fulmini e saette scatenarsi nell’entroterra.

Appena il cielo si pulisce, dal mio balcone cittadino guarderò verso l’alto, combatterò contro l’inquinamento luminoso, sfiderò lo scetticismo, aggrotterò gli occhi(ali) ed osserverò la volta celeste.

Il desiderio è pronto.
Ora serve solo una stella compiacente tra le miliardi di stelle on-line.

La volta celeste

Il desiderio: scrivere a Bill e Dave

Come tutte le idee folli, il mio desiderio di contattare Bill e David crolla sotto i colpi impietosi della dura realtà: Bill Hewlett e David Packard dormono il sonno dei giusti.

Bill Hewlett e David Packard, scrivere ai fondatori dell'HP nella notte di San Lorenzo

Bill Hewlett e David Packard, scrivere ai fondatori dell’HP nella notte di San Lorenzo

Stasera, la notte di San Lorenzo, avrei voluto inviare loro un tweet, uno di quei cinguettii magici per chiedere ai due fondatori dell’HP – la multinazionale americana per la quale lavoro – perché HP licenzia me ed i miei 160 colleghi di Pozzuoli.

In questa notte di sogni, sono convinto che i due ingegneri statunitensi mi avrebbero risposto, studiato il problema e compreso.

Come tutti i veri leader, avrebbero rinnegato le decisioni del consiglio di amministrazione fedele solo ai bilanci per far vincere le ragioni delle persone.
Ed un giorno si sarebbero pure presentati nella dimenticata Pozzuoli per porgere le loro sincere scuse a noi lavoratori …

La decisione

Ora è meglio pubblicare subito questo post notturno, se domani mattina lo rileggessi finirebbe nel cestino dei romantici pensieri serali cancellati dal cinismo mattutino.

Fatto.

Buonanotte.

Hp Pozzuoli affonda, colpita dal fuoco amico

La nave HP Pozzuoli affonda? Nessun rischio

«Tornate subito a bordo, tutti e 160!» tuonano dagli uffici del nord.
«Impossibile signore, la nave affonda» ribatte il fedele marinaio.

Con il cellulare sull’orecchio sinistro ed il braccio destro avvinghiato ad un pezzo di relitto galleggiante, l’uomo osserva i suoi 160 colleghi di lavoro caduti in mare aiutarsi con salvagenti e zattere improvvisate, increduli ed impotenti scrutano la loro nave – la giovane e proficua “HP Pozzuoli” – in una posizione sinistra con la prua che, mestamente, cala verso gli abissi.

Hp Pozzuoli affonda

Hp Pozzuoli affonda

I clienti non devono sapere

«Le merci sono salve? I nostri clienti non devono sapere dell’imprevisto» comandano dagli asciutti e sicuri uffici del nord.
«Signore, la nave “HP Pozzuoli” viaggiava a tutta birra ed era carica di merci per il MIUR, la Motorizzazione Civile, l’INPS … i nostri importanti clienti avrebbero ricevuto gli ordini e la relativa assistenza puntuali come sempre – la loro soddisfazione è tangibile – e tutti e 160 lavoravamo a pieno regime. Ma, a freddo e senza nessun segnale concreto, siamo stati colpiti da un siluro. E vuole sapere lo stupore? E’ un missile HP, capisce? Una pugnalata! Un siluro HP affonda una nave HP. Cosa succede signore?» chiede il marinaio tradito.

La nuova opportunità

«Calma, possibile che non capiate? Vi offriamo una nuova opportunità!» confermano dagli uffici HP del nord.
«E non potevamo discutere questa “opportunità” insieme prima di affondarci? Avete colpito una nave carica di professionalità nel povero mare del Sud» replica il marinaio in balia delle onde.
«Guardate all’orizzonte, dal Nord giungono gli aiuti. Non vi abbandoniamo, smettetela di lamentarvi e cogliete questa nuova, imperdibile occasione» tagliano corto dagli uffici del Nord.

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Il tradimento

Il fedele marinaio depone il cellulare e col binocolo studia l’orizzonte: felice, vede la grande ammiraglia HP navigare stabile e sicura verso i 160 naufraghi di Pozzuoli!
Poi, allarga la visione e scruta un numero indefinito di piccoli oggetti luccicanti intorno alla grande nave HP.

Preoccupato per la sorte della nave aziendale, avvisa immediatamente gli uffici del nord.
«Signore, grazie per gli aiuti ma attenzione ho contato 160 oggetti non identificati intorno alla nostra nave ammiraglia» informa il fedele marinaio.
«Non sono nemici, proprio non comprendete: sono delle piccole imbarcazioni, verrete trasferiti singolarmente, si prenderanno cura di voi, uno ad uno …» tagliano corto dagli uffici del nord.

Il marinaio incredulo riprende il binocolo ed osserva con maggiore attenzione.
La grande nava ammiraglia ha cambiato rotta e si dirige verso i mari del Nord, durante la manovra cala due scialuppe abbandonando altri cinquanta fedeli marinai alla loro sorte.

Il marinaio sconvolto effettua uno zoom su una delle piccole 160 imbarcazioni.
Sgrana gli occhi, ora la visione è chiara: ciò che da lontano appariva come un soccorso non è altro che uno squalo dai denti affilati.

Le lame del nemico luccicano al sole, i 160 marinai ora sono pronti: venderanno cara la pelle.


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E’ morta HP, viva MaticMind!

HP down, MaticMind up!

Al secondo incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Campania e Ministro sono già convinti della bontà di MaticMind, l’azienda (italiana) desiderosa di assumere i 161 informatici di HP Pozzuoli.

Dal tavolo istituzionale dello scorso 27 luglio tenutosi al MISE tra HP, RSU, sindacati e la stessa MaticMind emergono verità insospettabili fino a qualche giorno fa: la MaticMind è una società in forte espansione, sul territorio promette assunzioni di neolaureati e valorizzazione dei tecnici campani con provenienza Pozzuoli.
HP, al contrario, ha avviato una politica di ristrutturazione con riduzione del personale.

Voi in quale azienda vorreste lavorare?
In una in forte crescita oppure in una multinazionale in crisi?

«Certe occasioni vanno sfruttate, dalle nostre parti il treno passa una sola volta» sembra suggerire il politico.

L'assessore della Regione Campania, dopo l'incontro al MISE, ci spiega il paradiso MaticMind

L’assessore della Regione Campania, dopo l’incontro al MISE, ci spiega il paradiso MaticMind

La desertificazione industriale ed il logo HP in Campania?

Eppure, lo stesso Ministro Guidi, a metà luglio, rispondendo all’interpellanza parlamentare dell’onorevole Marco di Lello dichiarava convinto:

La sede di Pozzuoli impiega oggi 171 addetti molti dei quali sono stati protagonisti della storia della nostra informatica e rappresentano delle risorse preziose per il Paese […]

Con la stessa veemenza, il ministro si schierava contro la desertificazione industriale in atto nella nostra regione già martoriata dalla disoccupazione e chiedeva alla multinazionale americana di non abbandonare il sito flegreo.

HP abbandona la Campania e trasferisce il personale in MaticMind col plauso delleistituzioni

HP abbandona la Campania e trasferisce il personale in MaticMind col plauso delleistituzioni

Aggiornamento

E’ previsto un prossimo incontro per lunedi 3 agosto tra HP, RSU e sindacati.
Le Istituzioni non ci saranno e soddisfatte proclamano: missione compiuta.

Già, ma a vantaggio di chi?

fanpage ed Il Mattino intervistano HP Pozzuoli

fanpage, il reportage di Antonio Musella

«Scusaci Antonio, fino a due settimane fa eravamo dietro ad un computer a lavorare» ci giustifichiamo per la naturale ritrosia davanti la telecamera.

Siamo i 161 informatici di HP Pozzuoli che da dodici giorni consecutivi scioperano per fermare la chiusura della sede ed Antonio Musella, reporter inviato da fanpage è pronto ad intervistarci.

Rompe il ghiaccio Peppe, un mio vecchio amico già ai tempi dell’università e poi collega ieri in EDS ed oggi in HP.

Parte timido ma subito emerge la rabbia, perché l’ingiustizia è cocente ed il tradimento di HP verso i dipendenti di Pozzuoli è una ferita aperta.
Le sue parole rappresentano bene il nostro modo di essere in HP ma evidentemente la multinazionale americana non ne è al corrente.

siamo persone che non si limitano a fare solo il loro lavoro ma ci mettono l’anima, il cuore e cercano sempre di dare un valore aggiunto

Il Mattino, articolo di Elisabetta Froncillo

La giornalista Elisabetta Froncillo accetta l’invito alla conferenza stampa indetta per sensibilizzare l’opinione pubblica e, fuori la sede di via Antiniana, ascolta i dipendenti HP. Chiede, osserva, memorizza …

Dopo fanpage anche Elisabetta Froncillo, la giornalista de Il Mattino, ascolta i dipendenti HP Pozzuoli

Dopo fanpage anche Elisabetta Froncillo, la giornalista de Il Mattino, ascolta i dipendenti HP Pozzuoli

Venerdì 24 luglio, edizione Napoli Nord, Il Mattino pubblica l’articolo.

Elisabetta Froncillo, il Mattino ed. Napoli Nord venerdi 24 luglio

Elisabetta Froncillo, il Mattino ed. Napoli Nord venerdi 24 luglio

Visibilità anche su Orizzonte Scuola

Il comunicato stampa rimbalza di sito in sito, viaggia attraverso i social e raggiunge l’importante Orizzonte Scuola, il punto di riferimento per i docenti ed – in generale – per il mondo della scuola.

E’ in corso lo sciopero dei dipendenti dell’HP, la società alla quale il Ministero affida lo sviluppo dei software per le le più importanti applicazioni …

NapoliTime e la Gazzetta di Napoli

Anche i portali NapoliTime e la Gazzetta di Napoli dedicano spazio alla vertenza HP Pozzuoli.

In Rete il nostro grido  non conosce soste.

HP Pozzuoli, il comunicato stampa dei lavoratori

HP Pozzuoli, dodicesimo giorno di sciopero

I 161 lavoratori di HP Pozzuoli bloccano ogni attività per il dodicesimo giorno consecutivo contro la decisione dell’azienda di chiudere la sede.

Dopo l’incontro al Ministero dello Sviluppo Economico dello scorso 20 luglio dove l’HP ha confermato il trasferimento individuale di 130 dipendenti presso la MATIC MIND ed il trasferimento degli altri 31 presso altra sede, i lavoratori HP continuano lo sciopero ad oltranza finché non giungerà un segnale di apertura da parte della multinazionale americana.

HP Pozzuoli al dodicesimo giorno di sciopero consecutivo

HP Pozzuoli al dodicesimo giorno di sciopero consecutivo

Le Istituzioni al fianco di HP Pozzuoli

La Regione Campania, il Comune di Napoli, il Comune di Pozzuoli sostengono con decisione la posizione dei 161 tecnici informatici campani: la sede di Pozzuoli non deve essere smantellata.

HP Italia, la soluzione alternativa

L’alternativa per scongiurare la chiusura del sito flegreo proposte dalla RSU e dal Sindacato è già state applicata dalla stessa HP in un recente passato: gli esuberi devono essere divisi tra tutte le sedi HP Italia (che conta quasi 1800 dipendenti) e non possono colpire un unico sito per di più nel sud Italia, zona con un tasso di disoccupazione altissimo.

Se l’HP chiude la sede di Pozzuoli abbandona la Campania contribuendo alla desertificazione industriale della nostra regione (nell’intero sud Italia, resterebbe solo il sito di Bari).

Aggiornamento

Il Ministro dello Sviluppo Economico fissa un nuovo tavolo istituzionale per lunedì 27 luglio dedicato alla vertenza HP Pozzuoli.
Noi ci saremo 

 

HP Pozzuoli chiude: 161 perché senza risposta

HP Pozzuoli, settimo giorno di stop

«In vent’anni non abbiamo mai bloccato le attività per sette giorni consecutivi».
Raccolgo lo sfogo di un collega, lavoriamo insieme da due decenni (prima in EDS, la grande multinazionale americana dell’IT confluita poi in HP).

«Eppure, quì a Pozzuoli le commesse ci sono, le competenze acquisite in questi anni sono notevoli e la soddisfazione dei clienti è massima. Perché vogliono dismettere la nostra sede?».

HP Pozzuoli non deve chiudere! (settimo giorno di sciopero)

Dietro lo striscione che campeggia da sette giorni, i ragionamenti dei 161 informatici campani si ripetono ciclicamente senza giungere ad una risposta razionale.

Chi siamo?

Informatici, tecnici, scriviamo codice, linee di caratteri comprensibili ai soli programmatori.
Cerchiamo bug, anomalie del sistema nascoste tra migliaia di pagine e debelliamo errori invisibili per la maggioranza degli esseri umani.

Viviamo nel web perché siamo il web: progettiamo siti istituzionali, nuove funzioni per le banche, applicazioni per le scuole …
Analizziamo le esigenze dei clienti ed anticipiamo le loro richieste, costruiamo le infrastrutture digitali per far crescere l’Italia.

Creiamo, pubblichiamo, studiamo, scriviamo, innoviamo: siamo i 161 tecnici di HP Pozzuoli in sciopero da sette giorni per evitare la chiusura della nostra sede.

Il vuoto

Da 168 ore, nessun lavoratore varca la soglia.
Noi giù, sotto il sole cocente di luglio a presidiare il futuro mentre le nostre postazioni di lavoro restano spente, i corridoi deserti, i distributori automatici delle bevande non emettono più caffè, le sale riunioni vuote, i telefoni e fax inoperosi.

Un luogo di vitalità e creatività ridotto al silenzio, in coma tecnologico in attesa di tornare a vivere.

Il parcheggio riservato a noi dipendenti è anch’esso vuoto: catturo l’immagine, icona di questo bollente giovedì 16 luglio.

Hp Pozzuoli, il parcheggio vuoto al settimo giorno di sciopero consecutivo

Hp Pozzuoli, il parcheggio vuoto al settimo giorno di sciopero consecutivo

In attesa dell’incontro al MISE

Necessito di descrivere questa fase storica che coinvolge direttamente me ed altri 160 colleghi, persone conosciute vent’anni fa e con le quali ho percorso una lunga strada lavorativa, dalle prime esperienze professionali fino ad importanti trasferte internazionali.

Al di la della carriera, abbiamo vissuto insieme pezzi della nostra vita e dunque, documentare questi drammatici giorni, mi appare – forse in modo del tutto irrazionale – giusto.

Ora confidiamo nelle parole del Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi: «HP Pozzuoli è una risorsa per il Paese» e nel tavolo tra azienda, sindacati, Regione Campania, sindaco di Napoli e sindaco di Pozzuoli previsto per lunedi 20 luglio a Roma.

Noi 161 dipendenti di HP Pozzuoli, desideriamo solo tornare al lavorare in HP.

Parcheggio sotto un vecchio albero non distante dai manifestanti, accendo il pc e scrivo di getto questo post, il resoconto del settimo giorno di sciopero consecutivo.

HP Pozzuoli, documento il settimo giorno di sciopero

HP Pozzuoli, documento il settimo giorno di sciopero


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Il Ministro Guidi: «HP Pozzuoli è una risorsa per il Paese»

Il tweet di Marco Di Lello (PSI)

Al sesto giorno consecutivo di sciopero dei 161 dipendenti, giunge il tweet di Marco Di Lello che porta la vertenza HP Pozzuoli nel cuore del Parlamento Italiano.

La risposta del Ministro Guidi

Alle domande del Presidente dei deputati socialisti risponde il Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi.

Il Ministro Guidi risponde a Marco Di Lello sulla vertenza HP Pozzuoli

La sede di Pozzuoli impiega oggi 171 addetti molti dei quali sono stati protagonisti della storia della nostra informatica e rappresentano delle risorse preziose per il Paese […]

Mi piace evidenziare questo passaggio del discorso del Ministro perché rende giustizia alla professionalità del sito di Pozzuoli, 161 persone che desiderano solo tornare a lavorare.
Dateci la possibilità di farlo il prima possibile.

De Magistris: «sosterremo i lavoratori di HP Pozzuoli»

Ore 7.15 di un giorno (non) lavorativo

«Ciao cara, vado» lui.
«Caro, stasera fai tardi?» lei.
«Solito» lui.
«Hai preso il computer, il pranzo ed il fischietto? Ultimamente sei molto distratto» lei.
«Sì» lui.
«E stasera ricorda di passare dal dottore, hai la pressione alle stelle» lei.
«Va bene» lui.
«Allora ti auguro buon quinto giorno di sciopero consecutivo caro» lei.
«Grazie cara, a stasera» lui, un dipendente HP Pozzuoli.

HP Pozzuoli chiude, chiediamo il sostegno del Sindaco di Napoli De Magistris

HP Pozzuoli chiude, chiediamo il sostegno del Sindaco di Napoli De Magistris

Napoli, dal Sindaco De Magistris

Noi, dipendenti dell’HP Pozzuoli, scioperiamo contro la decisione HP di chiudere la nostra sede di lavoro.

Il sindaco di Napoli De Magistris – come già il Presidente della Regione Campania De Luca ed il Sindaco di Pozzuoli Figliolia – stamane al Comune ha ascoltato la nostra delegazione RSU, compreso i motivi della lotta e si è impegnato a difendere la tesi di noi dipendenti HP nel prossimo incontro ministeriale previsto a Roma il 20 luglio.

La partita è ancora aperta e da oggi annoveriamo tra i nostri sostenitori un nuovo, importante supporter istituzionale: il sindaco di Napoli.

Il sindaco di Napoli De Magistris ascolta noi dipendenti HP Pozzzuoli

Il sindaco di Napoli De Magistris ascolta noi dipendenti HP Pozzzuoli

161 non è un numero!

Noi, 161 dipendenti dell’HP Pozzuoli, nell’economia moderna rappresentiamo un numero?
Il cinico risultato visualizzato in una cella di un foglio excel di un manager americano, un valore speculativo in mano ad azionisti ingordi, una cifra da interpretare per far quadrare indecifrabili bilanci a nove zeri?

Chiudere la sede di Pozzuoli (colpendo di fatto una regione già flagellata dalla disoccupazione) è la soluzione equa oppure è la strada più veloce per una incomprensibile compensazione algebrica dei conti?

Eppure il successo dell’HP si basa su ideali radicalmente opposti: professionalità, lavoro di squadra, passione, innovazione, volontà di migliorare, capacità, studio, ricerca della migliore soluzione, solidarietà.

Forse, quel manager americano con la testa nel foglio excel accecato dal 161 sulla ruota d i Napoli, non è poi così preparato come il suo stipendio milionario ci vuol far credere?

HP mi licenzia (insieme ai miei 160 colleghi)

HP, la squadra

Non avevo dubbi, il cellulare squilla ed al terzo bip risponde:
«France’, scusami lo so che sei in ferie ma sono costretto a disturbarti» spiego timidamente.
«Figurati Mario, un attimo … ecco … non ci crederai ma sono in piscina … cioè con le braccia sul bordo ed il resto in acqua … così anche se parlo con te, mi godo la vacanza … dimmi tutto rompiscatole» replica con la solita voce tranquillizzante che ascolto da dieci anni ogni santo giorno lavorativo.
«Dunque, abbiamo un problema, all’improvviso un vecchio software si è inceppato …»

HP Pozzuoli: il giorno del volontariato ... nemmeno un mese fa

HP Pozzuoli: il giorno del volontariato … nemmeno un mese fa

HP, la pugnalata

Se la Ferrari – logo globale – trasferisse 161 meccanici altamente specializzati da Maranello in piccole officine prive delle dovute rassicurazioni, l’opinione pubblica come reagirebbe?
E’ ciò che sta accadendo in HP Pozzuoli, la sede napoletana della famosa multinazionale americana.

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HP abbandona la Campania?

L’HP intende trasferire me e 130 miei colleghi – ingegneri del software, matematici, fisici, laureati in economia – presso la sconosciuta MaticMind con un pericoloso salto nel buio per noi lavoratori campani.

Trasferimento individuale di 131 tecnici altamente specializzati che preclude un possibile licenziamento e la chiusura del sito di Pozzuoli (con trasferimento dei rimanenti 30 presso la sede romana).

Con questa mossa, HP abbandona definitivamente la Campania, regione già funestata dalla piaga della disoccupazione.

HP chiude la sede di Pozzuoli e licenzia 161 dipendenti (tra cui me!)

Manifestazione fuori la sede di via Antiniana 2/a contro la chiusura di HP Pozzuoli

HP, via Antiniana 2/a Pozzuoli (Napoli)

La nostra sede è a via Antiniana 2/a, tra Agnano e Pozzuoli.
Stampa, televisione, web magazine, blogger, politici veniteci a trovare.

Scoprirete una eccellenza campana, donne ed uomini che, con passione, percorrono le autostrade digitali del Paese, costruiscono ponti innovativi tra enti Pubblici, risolvono il problema del segretario della scuola sulla Sila e creano nuovi strumenti tecnologici per la centralissima filiale di e-commerce a Milano.

Lavoriamo da vent’anni nell’Information Technology, siamo informatici, il futuro è nostro e rischiamo di essere licenziati dalla società nella quale abbiamo creduto, investito il nostro tempo, le nostre energie, la nostra vita.

HP, é il nostro lavoro

Anche stavolta non ho dubbi, il cellulare squilla ed al terzo bip risponde:
«France’, ti disturbo? Sei ancora in piscina?» chiedo ironico.
«Ciao Mario, alle nove e mezza di sera la piscina è chiusa. Ceniamo» risponde sarcastica.
«Chiedo venia. Volevo solo aggiornarti: tutto ok, abbiamo risolto, grazie mille della tua disponibilità. Stiamo spegnendo, andiamo tutti a casa. Scusami con tuo marito e salutami i piccoli».
«Figurati Mario, è il nostro lavoro. Salutami tutti e rilassatevi».

Già, Francesca ha ragione: é il nostro lavoro.


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Cinque consigli per una salutare vita d’ufficio

1 Lo yogurt

A metà mattinata mangio uno yogurt per evitare un calo di energie e traghettare lo stomaco senza traumi verso la pausa pranzo.
Inoltre, lo spuntino respinge le sirene tentatrici celate dietro le saporite merendine appostate nel distributore automatico.
Per i valorosi, c’è lo yogurt magro (ci sto lavorando …)

2 L’indistruttibile borraccia d’acqua

Sulla scrivania dell’ufficio non manca la borraccia, la prima arma per contrastare il selvaggio «uso e getta».
L’indelebile bottiglia mi ricorda il doppio obiettivo: bere due litri di acqua al giorno e difendere l’ambiente dalla feroce invasione della plastica.

Lo scopo idrico lo raggiungo sorseggiando ogni trenta minuti l’equivalente di un mezzo bicchiere – anche in assenza dello stimolo della sete.

A fine giornata, mentre spengo le luci per andar via, osservo il cestino della raccolta differenziata stracolmo di bicchieri e bottigliette, rifiuti giornalieri prodotti dalla eco-pigrizia dei miei colleghi: io ho bevuto senza contribuire a tale scempio.

Cinque consigli per una vita d'ufficio salutare: la borraccia contro l'uso e getta e tutelare l'ambiente

3 La pausa pranzo

La corretta educazione alimentare d’ufficio prevede un primo piatto leggero ed una frutta di stagione (un pasto frugale aiuta la concentrazione pomeridiana).

Il contenitore dei cibi, rigorosamente in vetro, evita l’odiato monouso tipico dei cibi d’asporto e risulta conforme al riscaldamento veloce nel microonde.
Del pane non vi è traccia.

Il mercoledì è il giorno dell’eccezione.
Il meritato premio? Una pizza con i pochi, fidati colleghi (al più quattro per non trasformare la pausa pranzo in un noioso meeting aziendale).

4 Due caffè al giorno

La mattina, appena giunto in ufficio, un caffè al distributore automatico è d’obbligo: una chiacchiera social, un approfondimento sull’attualità scottante, il gossip sul collega e via.

Dopo pranzo, la seconda ed ultima tazzina al bar: uscire, passeggiare, incontrare volti diversi ossigena il cervello ed aiuta ad affrontare la seconda parte della giornata.

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5 Il consiglio più importante

Le otto ore d’ufficio, sommato al tempo speso per raggiungere la sede, comportano un’assenza da casa di quasi dieci ore per gran parte dell’anno (cioè della vita). Dunque, mi sono imposto il rispetto di semplici regole del viver sano:

  • non restare digiuno per più di tre ore consecutive
  • ogni due ore di lavoro, fermarsi per una pausa di 10-15 minuti
  • non fumare (evergreen)
  • dopo la pausa pranzo, concedersi quattro passi fuori dall’ufficio

Un ultimo, importante suggerimento senza il quale l’intero discorso crolla, denominato il consiglio zero: non facciamoci licenziare.


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Politici di professione (a tempo indeterminato)

Lo scout Matteo Renzi

La pagina Chi sono del Premier (e segretario del PD) parla chiaro: Matteo Renzi – laureato in Giurisprudenza – si dedica alla vita politica fin da giovane (alle superiori è già rappresentate d’istituto).
Sul sito ufficiale, cerco “lavoro” e trovo la seguente voce:

Lavora come dirigente nell’azienda di famiglia che si occupa di servizi di marketing, mentre prosegue l’impegno scout, come capo della branca R/S e come caporedattore della rivista “Camminiamo insieme”.

Dunque, il rottamatore – casomai si ritirasse dal Parlamento – potrebbe candidarsi come capo scout oppure conquistarsi un posto nell’azienda di famiglia.
E’ in politica dal 1996 (comitato Prodi).

Anni di professione: dato non pervenuto.
Anni in politica: 2015-1996=19 (quasi la metà della sua attuale età)

Renzi ed i politici a tempo indeterminato

L’Avv. Prof. Sergio Mattarella

Il dodicesimo Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è laureato in Giurisprudenza (1964).
Inizia come avvocato e poi intraprende il percorso universitario fino ad ottenere la cattedra di Diritto Parlamentare.
Dal 1983 – tra alti e bassi – è un politico.

Anni di professione: 1983-1964=19
Anni in politica: 2015-1983=32

Il Cavaliere

Silvio Berlusconi – anch’egli laureato in Giurisprudenza – presenta il problema opposto alla stragrande maggioranza dei politici italiani: proprietario di molteplici aziende, è in perenne conflitto di interesse.
Più imprenditore che parlamentare, scende in campo nel lontano 1994.
Le sue prime attività professionali iniziano nel 1961 (agente immobiliare).

Anni di professione: 1994-1961=33
Anni in politica: 2015-1994=21

Politici di professione

Massimo D’Alema giornalista, Angelino Alfano avvocato, Matteo Salvini – studente fuori corso per dodici anni presso l’l’Università degli Studi di Milano – giornalista (e nei primi anni di università lavoratore presso la catena di fast food Burghy), Umberto Bossi – con diploma di maturità scientifica – operaio, informatico ed insegnante di matematica e fisica …

L’elenco dei politici che preferiscono la poltrona istituzionale alla professione è interminabile come sono interminabili gli anni dedicati ai  rispettivi partiti.

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In Italia la politica è un lavoro (a tempo indeterminato)

Il più giovane tra i nostri politici ha alle spalle una carriera (almeno) ventennale tra incarichi di segretaria, enti, commissioni, emergenze, Parlamento e Senato (e galera – ma per pochi sfortunati).

A fronte di cotanto impegno politico, costoro quanto tempo hanno dedicato alla professione?

La politica è lo strumento per lavorare a favore della collettività oppure è il mezzo per conservare la propria occupazione?

E se non fossero politici?

La domanda è lecita: se i vari Mastella, De Mita, Maroni, Mussolini, La Russa … non fossero politici, quale lavoro svolgerebbero?
Dibatterebbero ancora di meritocrazia, tagli al personale, riforma delle pensioni e facili licenziamenti? (chiedo venia, intendevo flessibilità)

Un quesito senza risposta (da aggiungere alla lista infinita dei misteri italiani).

L’irraggiungibile Re Giorgio

L’ex Presidente della Repubblica Re Giorgio Napolitano è il mito irraggiungibile per i moderni politici italiani: eletto deputato nel 1953 (28 anni), è rimasto in sella fino al 2014 quando, stanco e con un gesto di estremo altruismo applaudito da destra e sinistra coese, cede il trono all’Avvocato Professore Sergio Mattarella.

Con i suoi sessantuno anni di incarichi politici – senza soluzione di discontinuità – è lui il «mostro» a cui consegnare questo post.

Anni di professione: 0
Anni in politica: 2014-1953=61


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Risky lovin’: Tutto quello che non so di te [recensione]

Risky lovin, di Emily Susan Bell – la trama

Separata, con due piccoli figli a carico, disoccupata, moglie in lotta col suo ex, mamma isterica cerca uomo rassicurante per sistemarsi e un lavoro sicuro.

Argomenti scontati, lettura noiosa, storia prevedibile fino al 90% della trama.
Poi un improbabile finale con un colpo di scena che rende il libro ancora più irreale.

Emma, la wonder woman del libro, vorrebbe apparire come la novella eroina che – nonostante la crisi economica e non – supera le difficoltà quotidiane per realizzare una nuova vita (sentimentale e lavorativa).
Il personaggio, invece, è inverosimile con aspetti grotteschi ed infastidisce l’immagine della figura femminile – nevrotica, distratta e cacciatrice – descritta dalla scrittrice.

Risky lovin': Tutto quello che non so di te [recensione]

La recensione

Il giudizio negativo nasce dall’avversione che ho verso la figura della donna descritta in questo libro e – ammetto – il genere non è tra i miei preferiti.
Ciò nonostante, leggo con piacere storie rose divertenti, ironiche, brillanti ed appassionanti.
Purtroppo non è questo il caso.

Unico aspetto positivo: il libro scorre via con la stessa semplicità con la quale si beve un bicchiere d’acqua e  svanisce nel nulla, senza lasciare traccia, dopo aver letto l’ultima riga.

Acquista Risky lovin, di Emily Susan Bell su Amazon!

 

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