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Tag: maleducazione

Dispenser gratuiti per gli escrementi dei cani: ci riproviamo al Centro Direzionale [DOWNLOAD VOLANTINO]

Al CDN il dispenser rivoluzionario

Il “pezzo zero” del rivoluzionario domino è all’isola G7 del Centro Direzionale di Napoli.
Il primo dispenser gratuito per la raccolta degli escrementi dei cani è a disposizione dei padroni distratti.

Accompagni Fido a liberarsi ma dimentichi la paletta?
Il simpatico dispenser sottostante al volantino, distribuisce gratuitamente il sacchetto col quale prelevare la deiezione e rimediare alla negligenza.
Basta strapparne uno, compiere il dovere (che ogni padrone civile già esegue) e rispettare la regole elementari della convivenza.

Dispenser gratuiti contro gli escrementi di cani: ci riproviamo al Centro Direzionale

In collaborazione con Vivere

Dopo il fallimento di qualche anno fa, ci riprovo.
In collaborazione con Vivere, il mensile del Centro Direzionale, installiamo il dispenser nei pressi del Bar El Cafesino.

«Stavolta funzionarà!» ripeto mentre attacco il volantino nella curiosità generale.

Il Centro Direzionale bene si presta perché è uno spazio circoscritto e controllato.
E, sotto la spinta mediatica di Vivere, l’iniziativa può raggiungere i commercianti ed i cittadini fiduciosi.

Trionferà l’indifferenza oppure i commercianti ed i cittadini, vista l’esigua spesa da sostenere ed i risultati immediati, adotteranno un dispenser gratuito per gli utenti, collocandolo davanti al proprio negozio o condominio?
Non resta che attendere con tenacia: ogni rivoluzione necessita di tempo.

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Scarica il volantino

Bando alle chiacchiere, passiamo ai fatti concreti.
Con un clic parte la rivoluzione: scarica il volantino, personalizzalo con il logo del tuo negozio (o sponsor), acquista il kit presso un qualsiasi punto vendita di accessori per cani.
Posiziona il distributore (come in foto) nei pressi del tuo condominio o negozio.
Controlla e ricarica il dispenser quando necessario.

Goditi il Centro Direzionale pulito e sii orgoglioso di te stesso: fai parte di quel piccolo, grande esercito di cittadini che, con un piccolo gesto, combattono l’assuefazione per migliorare il mondo che li circonda.


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Al supermercato la coda è maleducata

«E’ in apertura la cassa quattro»

La voce suadente annuncia il miracolo.
Il supermercato sembra la stazione centrale all’ora di punta e noi consumatori dei pendolari confusi.
Le file alle uniche due casse aperte superano il livello critico, i tempi di attesa generano irritazione.

Sono al centro della lunga coda, la scia di persone ansiose si districa come un serpente fino agli scaffali della carta igienica.
D’avanti a me una donna parla al cellulare mentre osserva il carrello stracolmo, ha comprato le riserve per l’intero mese. Dietro, seguono almeno una decina di individui di ogni età, razza, colore … tutti carichi di merci.

L’impazienza agita la fila: in un mondo veloce ed ipertecnologico restare immobilizzati per pagare il conto della spesa diviene una situazione kafkiana.

Indispettiti per l’estenuante pausa, imprechiamo contro la solita carenza di personale.

La fila al supermercato come la peggior partenza di formula1

Il sorpasso

Poi l’annuncio liberatorio: «E’ in apertura la cassa quattro»
L’anziana signora alle mie spalle, con un balzo felino, si lancia e diviene la prima della nuova fila.
Due giovani – gli ultimi della coda – senza alzare lo sguardo dallo smartphone, saltano dietro l’agile vecchia.
Due uomini dell’altra fila, con uno slalom degno del miglior Alberto Tomba, guadagnano la quarta e quinta posizione.
Fermo nella mia coda dimezzata, superato dagli sprint dei maleducati, resto sbigottito.

E la precedenza?

La regole del vivere civile imporrebbe il rispetto delle posizioni: se al supermercato apre una nuova cassa, la fila che si crea dovrebbe rispettare le disposizioni presenti nelle altre code.
Dare la precedenza a chi ti sta d’avanti evitando comportamenti scorretti stile peggior Formula1.

Una principio elementare tra persone educate ignoto ai tanti «mostri» che affollano le code dei supermercati nostrani.

Al cinema: io, Doraemon ed il «mostro»

Delusione.
Al cinema, Doraemon non mi ha entusiasmato.

E’ il giorno della prima visione italiana, la sala è gremita, bimbi eccitati attendono i chiusky del gatto spaziale ma ben presto il largo sorriso stampato sulle bocche del giovane pubblico adorante verrà sostituito da un’attesa tradita.

La trama è contorta: occorre aiutare il piccolo ed impacciato Nobita (ma non si chiamava Guglia?) a modificare il suo futuro per evitare che diventi un adulto pigro e perdente. Arriva in soccorso Doraemon ma la storia non convince, forse troppo «giapponese» fallisce nel trasmettere quei sentimenti globali tipici dei cartoni animati hollywoodiani.

Circondato da un gruppo di bulli, l’insicuro ragazzino giapponese piagnucola per l’intero film e concentra tutte le sue energie per conquistare le attenzioni ed il cuore della candida Shizuka.

Doraeom al cinema, più amore che chiusky

I bimbi, in attesa dei trucchi spettacolari del gatto blu, si ritrovano un’avventura sdolcinata e priva di magia, il puro divertimento tipico dell’eta spensierata che non prevede pene d’amore. E così, quando le luci si accendono e scattano i titoli di coda (potevano utilizzare almeno la sigla della serie TV!), il piccolo pubblico abbandona la sala con un grosso punto interrogativo sulla testa: ma Doraemon dov’era?

Alla mia sinistra una mamma-accompagnatrice continua a smanettare con il cellulare.

Durante l’intera proiezione, il buio evidenzia la dipendenza dei tempi moderni: schiava della tecnologia, la donna non segue le avventure che scorrono sul grande schermo ma si perde nei meandri del monitor luminoso del suo indemoniato smartphone.

La delusione per il Doraemon cinematografico passerà, il gatto spaziale gode di una fiducia sterminata ed i fans sparsi per il mondo continueranno a seguirlo – nonostante il film.
La donna-robot, invece, se non inventano un apposito chiuskyrischia di restare «mostro» per sempre.

Al cinema io, Doraemon ed il mostro

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