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Tag: mare (Page 3 of 3)

Ischia, le prime immagini del kolossal

Una vacanza ad Ischia senza «mostri»?

Ho accettato il consiglio del buon vecchio giovane social-asociale ed ho spento il display del mio smartphone per una settimana.
Disconnesso, mi godo la vacanza ad Ischia per ricaricare le batterie, tra le bellezze dell’isola verde, un tuffo nel mare (limpido), una nuotata nelle calde acque termali ed in giro tra le innumerevoli spiagge affollate di turisti.

I «mostri» – come sempre – non mancano ma in questo breve post ometterò di parlare dell’inefficienza dei trasporti EAV (1,90€ il biglietto senza nessuna certezza degli orari con i bus zeppi), dell’assurda  tassa di soggiorno (1€ al giorno anche per chi, come me, è giunto sull’isola senza auto), dell’inspiegabile divisione in sei comuni del piccolo territorio (nell’era delle aree metropolitane), del costo esorbitante dei taxi (prezzo minimo 12€ – mai preso uno).

Ischia, il castello aragonese

Il in attesa del kolossal …

Non sono un maestro della fotografia ma ho la passione che mi aiuta anche se – tra uno scatto ed una ripresa – l’ammetto, scelgo la videocamera.

Per ora mi limito a pubblicare qualche foto dell’album della vacanza, da gustare come antipasto del film in prossima uscita su tutti gli schermi di casa mia.

A fine montaggio, i più temerari vengano a cena: dopo la pizza li attende, in anteprima mondiale, la visione del kolossal ischitano 🙂

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Schizzi di mare

Il mare, questo eterno movimento

Osservare le onde del mare ha lo stesso effetto atemporale nello scrutare il fuoco nel camino: potrei restare immobile davanti allo spettacolo naturale in una meditazione indefinita senza proferire parola.

Mi piace leggere in riva e di tanto in tanto alzare lo sguardo per esaminare le eterne fluttuazioni, adocchiare la schiuma bianca infrangersi sulla spiaggia per poi ritirarsi portandosi dietro telline e ciottoli.

In questo scenario, ascoltare la musica, invece, lo considero un sacrilegio: preferisco il rumore dell’acqua ed il silenzio caotico degli spazi aperti all’isolamento delle cuffiette.

Nei lunghi tramonti di giugno, poi, l’ambiente diviene ancora più suggestivo.

Schizzi di mare

Impotente contro l’infinito

Armato del mio inefficace smartphone all-in-one, vorrei catturare l’istante incantato ma la povertà del mezzo non può nulla contro l’infinito che ho difronte.
Eppure ci provo.

Schizzi di mare

Il mare, soggetto perfetto

Osservo gli scatti ed il risultato non è poi così patetico perciò l’orgoglio del dilettante fortunato mi autorizza a condividere con tutti Voi, amiche Lettrici e fedeli Lettori, le immagini.
Non vi lamentate, dopotutto poteva andarvi molto – ma molto – peggio (e se fossi stato un appassionato di scarafaggi?).

PS: aggiungo anche una terza foto, il mare del golfo di Napoli sovrastato dal Vesuvio

Il Vesuvio ed il golfo di Napoli


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L’infinito (in uno scatto)

Per il Matematico, l’infinito è una quantità incommensurabili.
Per un bimbo, il cielo è infinito.
Per un giovane, la sua forza è infinita.
Per due innamorati, l’amore è infinito.
Per il credente, il suo Dio è infinito.
In Natura, l’evoluzione della vita è infinita.

Il mio infinito

Ho catturato il mio concetto di infinito in questo scatto (Baia Domitia, 11 maggio 2014)

L'infinito

La ripresa economica è all’orizzonte? Ed io mi alleno …

La ripresa economica è vicina?

La crisi economica morde i polpacci di tutti, anche se ministri, esperti del settore e maghi della finanza ci rassicurano «la ripresa è vicina».

Questa fumosa affermazione – sparata periodicamente senza mai specificare nulla di preciso – assomiglia al gioco della carota posta davanti la bocca del cavallo: il quadrupede corre per mordere l’ortaggio senza mai avere la reale possibilità di addentarlo.
Durante l’inseguimento spasmodico la speranza è forte, la meta è ben visibile ma – di fatto – resta fuori portata.

Ci siamo quasi ma …

Con i mezzi ordinari, oggi noi cittadini onesti, rischiamo la fine del suddetto cavallo.

In bilico sulla zattera, in balia della tempesta, attenti a non affondare remiamo sognando di raggiungere l’orizzonte.

La linea blu è davanti ai nostri occhi, la potremmo quasi toccare con mano, ci allunghiamo e per poco non cogliamo l’occasione a cui aggrapparci ma poi cadiamo. Manca ancora un altro metro, occorre remare ancora, forse domani usciremo dalla tempesta.

La ripresa economica? E' sempre all'orizzonte

… manca poco …

Io sono stanco di vivere di illusioni, basta!
Sono un uomo di scienza abituato ad affrontare gli imprevisti con la dovuta razionalità ma sono anche un uomo d’azione, uno sportivo che non si arrende difronte alle avversità.

La partita è tutta da giocare, fino all’ultimo punto.

Da stasera torno in piscina per sottopormi ad un duro allenamento: vasche su vasche senza mai fermarmi, stile libero, rana, delfino e dorso, tuffi ed immersioni.

Nuoterò col sole, con la pioggia, col caldo e con il gelo, affronterò ogni calamità meteo senza indugi.

Visto il protrarsi della crisi, a breve il solito esperto annuncerà fiducioso: «la ripresa è all’orizzonte, manca poco».
Io stavolta non mi farò trovare impreparato, e voi?


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Il degrado del torrente Trimoletto (Baia Felice, Caserta)

Torrente Trimoletto, la rabbia dei vacanzieri

Un’ora dopo aver pubblicato la foto più bella della mia estate giunge via WhatsApp un rabbioso messaggio di un amico in gita al torrente Trimoletto, un piccolo fiume nei pressi di Baia Felice in provincia di Caserta e distante pochi kilometri da Baia Domitia, il luogo dove ho immortalato lo scatto dell’anno.

Il Trimoletto, tra Mondragone e Formia lungo il litorale domitio località Baia Felice, è un luogo di villeggiatura per casertani e napoletani, da sempre ” una zona da rilanciare con alta potenzialità turistica” ma – nella realtà dei fatti – una località trascurata dagli investimenti privati e dalle attenzioni politiche.

BaiaFelice, torrenteTrimoletto

 Una gita nel degrado

«Abbiamo portato i ragazzi al fiume Trimoletto verso Baia Murena, guarda che incuria. Ma non c’è nessun responsabile di ciò?».
«Immagino il Comune di Cellole» rispondo sempre via WhatsApp mentre giungono le immagini del degrado: fili di ferro arrugginito ed ingombranti abbandonati lungo la spiaggia, rifiuti mai raccolti, uno stato di desolazione totale che deprime il villeggiante, un biglietto da visita che invita a non tornare più in un luogo potenzialmente affascinante ma lasciato morire dall’inciviltà e dalla inattività delle istituzioni.

«La nostra terra è bella, facciamo di tutto per rovinarla. Almeno l’acqua del fiume è pulita»: il mio amico chiude la chat con la giusta irritazione mitigata da un messaggio di speranza.

E’ la solita (triste) dicotomia nostrana: si potrebbe vivere di turismo ed invece si muore tra incuria ed abbandono da parte di chi – invece – dovrebbe controllare e proteggere il bene comune.

Una denuncia contro l’assuefazione

Ma guai ad assuefarsi, ogni cittadino è sentinella del proprio territorio e di fronte a simili mostruosità deve reagire: pubblico le foto-denuncia, sponsorizzo questo articolo su tutti i social network noti, invio il link di questo post agli uffici competenti del comune di Cellole ed apro una segnalazione sul sito AidYourCity.

Non permettiamo allo sconforto e all’apatia di prevalere, fate altrettanto:

E-mail del sindaco di Cellole: sindaco@comunedicellole.it
Link alla segnalazione AidYourCity

Estate, la (mia) foto più bella

Merito della tempesta

A volte succede, non sempre ma solo in particolari momenti ed in condizioni meteo straordinarie.
L’atmosfera magica è al tramonto, quando la spiaggia è finalmente vuota ed il silenzio cala tra gli ombrelloni chiusi cancellando di colpo il chiasso e l’opprimente calura estiva della giornata.

La tempesta che si è abbattuta sul litorale domitio ha ripulito il cielo: adesso è chiaramente visibile il promontorio di Gaeta che scende dolcemente tra le onde oramai rasserenate.

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L’orario perfetto

L’orario è perfetto, la luce speciale: sul lido sono solo, mi sembra di vivere il fotogramma di un vecchio film muto, vige una calma assoluta quasi irreale per un luogo abitualmente affollato.

Punto l’obiettivo dello smartphone verso il mare, scruto l’orizzonte ma la mia attenzione cade sui raggi solari nascosti dalle nuvole non più minacciose, residui bianchi di ciò che resta della tormenta appena passata.
Scatto convinto, guardo il risultato e resto folgorato dalla bellezza della scena catturata.

Sul display del mio modesto cellulare si visualizza una magnifica fotografia, ben al di sopra delle attese e dal limite imposto dalla semplicità tecnologica del mio rozzo dispositivo.
Le impostazioni della fotocamera sono settate su “automatico”, la fortuna mi ha baciato, il risultato rende giustizia alla bellezza incantata del momento.

Sorrido e penso: «questa è la foto più bella della mia estate», dopotutto la felicità dura un attimo proprio come lo scatto di una bella fotografia.

La (mia) foto più bella dell'estate
(clicca sull’immagine per lo zoom della foto)

La montagna, un amore non corrisposto

La leggenda di Renato Caccioppoli

All’Università Federico II circolava una leggenda su Renato Caccioppoli, il matematico napoletano riferimento per ogni studente con aspirazioni da genio.

L’allora professore di Analisi, tra il serio ed il faceto, nell’ultima lezione di fine corso e prima delle imminenti temute verifiche, ad un’aula di matricole sognanti (ed io sedevo tra quei banchi) raccontò un divertente aneddoto sull’irascibilità del mitico accademico: «durante una seduta di esami, Caccioppoli infastidito dall’ignoranza della studentessa, boccia la giovane allieva per l’ennesima volta e con modi bruschi l’invita ad abbandonare gli studi. La ragazza umiliata si difende con passione: “professore, ma io amo la Matematica!” ribatte convinta.

E lui: “il suo è un amore non corrisposto” sentenzia con disprezzo».

Quando il sentimento non è corrisposto

Non sapremo mai se questa storia corrisponde al vero ma sintetizza al meglio le difficoltà con le quali un innamorato deve scontrarsi se i sentimenti non sono reciproci.

E’ la stessa sensazione che ho provato io quest’estate in montagna.

La montagna, un amore non corrisposto

Non basta la buona volontà

Io ce l’ho messa tutta: mi son fatto crescere la barba stile Reinhold Messner, armato di bastone ho passeggiato lungo i sentieri tortuosi salutando chiunque incontrassi, ho bevuto acqua gelida che zampillava direttamente dalle fonti pure, ho mangiato carne di cinghiale, salami e formaggi di ogni genere, ho bevuto grappa nelle baite isolate in compagnia di vecchi pastori, ho piantato la bandiera su vette selvagge mentre impazzava il temporale, ho avvistato camosci e attraversato gole profonde ascoltando il vento, ho cercato i segreti dei boschi nella fitta e lussureggiante vegetazione, ho corso sotto la pioggia per carpire l’equilibrio trasmesso dalla natura, ho respirato profondamente per inalare energia nuova … ma nulla, la scintilla non è scattata.

E così, nonostante tutto il mio impegno, l’amore non è sbocciato: la montagna resta un ambiente ostile, un luogo che mi respinge.

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Scatti dalla montagna

Ora non mi resta che allegare l’album dei ricordi del mio viaggio tra Campo di Giove, Pescocostanzo e Palena: dopo sette giorni di lotte intestine tra passione e razionalità, scendo a valle.

Addio monti dell’Abruzzo, torno a zero metri sul livello del mare.

 


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Parole, parole, parole

Le parole (troppe) ed i fatti (pochi)

Da bambino mi insegnavano che «tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare» e con gli occhi innocenti di allora non comprendevo appieno la saggezza di questo proverbio.
Oggi, da qualsiasi parte mi giri, non posso che concludere sdegnato: il mondo si basa sulle parole.

Discorsi, promesse, dichiarazioni, comizi, «faremo», «costruiremo», «bonificheremo», «creeremo» … parole, parole, parole non sono altro che parole. Il verbo ha sostituito l’azione, la promessa il motore della politica, l’illusione la benzina dei governanti.
Ed i fatti concreti?
Quando? Come? Dove?

Baia Domitia, un mare di promesse

Le bonifiche promesse e mai realizzate

La Regione Campania da anni promette le bonifiche nei territori martoriati da discariche abusive e scempi ambientali (una per tutti, la Terra dei Fuochi).

Si discute col ministro di turno, segue il comunicato ufficiale e poi?
Quale azione concreta viene eseguita?
Indicatemi una sola zona tra Napoli e Caserta bonificata, un pezzo di terra sottratto allo scarico illegale di sostanze pericolose (poi bruciate) e restituite all’agricoltura e farete di me un uomo felice.

Ogni estate torno sul litorale casertano per trascorrere qualche giorno al mare ed ogni anno – noi villeggianti del litorale Domitio – alla vista del mare ci chiediamo dubbiosi: «i depuratori funzionano?».

I gestori dei lidi ed i politici locali annunciano convinti ai turisti: «ci aspetta una stagione bellissima, stiamo investendo milioni di euro per valorizzare l’intera zona».

Le solite domande si ripetono ogni anno

E’ la promessa eterna che non cancella il dubbio sul mare pulito e così uno specchio d’acqua cristallino nel quale tuffarsi diviene l’eccezione e non più la normalità.
I depuratori funzionano regolarmente?
Le acque sono balneabili?
L’ARPAC ha analizzato l’intera costa e pubblicato i risultati delle analisi?
Possiamo bagnarci senza esitazione?
I controlli sono reali oppure solo numeri senza nessuna verifica reale da parte degli organi competenti?

BASTA! BASTA! BASTA!

Sono stanco … invece dei mostruosi BLA BLA BLA desidero un pezzo di carta sul quale sia documentato un’azione REALE E CONCRETA.

Il tempo delle parole è scaduto, per tutti.


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