SMAU Napoli, confermata la mia presenza
Anche se raffreddato, tranquillizzo gli organizzatori dello SMAU Napoli: ci sarò.
L’attesa per la mia partecipazione, mai come quest’anno, è spasmodica.
Lo testimoniano i tre inviti ricevuti.
Due inviti VIP ed un ingresso omaggio
Il primo, un invito VIP dalla Regione Campania via posta ordinaria.
Segue un ingresso omaggio giunto via e-mail direttamente dal fornitore host di faCCebook.eu, main sponsor dell’evento tecnologico campano.
Infine, la stessa organizzazione dello SMAU, per assicurarsi la presenza del sottoscritto, spedisce un terzo invito VIP per presenziare alla nuova «rivoluzione industriale» che parte da Napoli.
SMAU Napoi, la telefonata degli organizzatori
«Signor Mario, volevamo accertarci: ha ricevuto l’invito per lo SMAU Napoli?».
Al telefono, una gentile voce (milanese) chiede se ho completato la registrazione sul sito ufficiale e parteciperò ai workshop.
Stupito, confermo la presenza per il pomeriggio di venerdì 11 dicembre, il giorno di chiusura dell’evento.
L’equivoco: faCCebook non è facebook!
D’accordo, la mia reputazione digitale è cresciuta dopo il lancio dell’app ufficiale di faCCebook.
Ma tre inviti ed una telefonata non me l’aspettavo proprio.
Un dubbio sorge spontaneo: gli organizzatori dello SMAU pensano che il sottoscritto sia il braccio destro di Mark Zuckerberg?
Visto l’assonanza dei nomi tra faCCebook.eu – il mio piccolo «blog dei mostri» ed il mastodontico social network più famoso al mondo – i responsabili degli inviti sono vittima di un clamoroso equivoco?
A breve lo scoprirò.
Nel mentre ringrazio gli organizzatori per l’attenzione e, casomai il comitato d’accoglienza insieme al Sindaco di Napoli con fascia tricolore, mi ricevesse con tutti gli onori del caso, preparo un discorso sui «mostri».
Mai essere impreparati alle opportunità offerte dalla vita.
Facebook, ecco il commento più digitato
By Mario Monfrecola
On 27 Gennaio 2014
In Tecnologie
facebook, gli ultimi 100 commenti?
E’ evidente, il 99% degli utenti registrati a facebook genera contenuti inutili.
Difatti, il mondo dell’informazione vivrebbe bene anche senza i milioni di post digitati da ogni angolo del Pianeta da chiunque.
La mia amara considerazione non vuole essere una critica al citizen journalism ovvero il giornalismo partecipativo bensì a tutti coloro che utilizzano i social network in modo distorto.
Per dimostrare la mia tesi, ho analizzato gli ultimi cento commenti dei miei «amici» presenti sul sito di Mark Zuckerberg.
Uno studio senza precendenti
Uno studio serio (e senza precedenti) su un vasto campione che ben rappresenta la popolazione globale: i miei contatti vanno dallo studente (di ogni ordine e profitto) fino al professore universitario, dall’imprenditore al disoccupato, non manca la casalinga di Voghera e nemmeno la donna in carriera.
Sportivi, obesi, ristoranti e attività commerciali, esperti informatici e cialtroni, nonne, zie, mamme e papà, single, amanti, suocere … i miei «amici» accedono dal pc di casa e dal computer dell’ufficio, via smartphone e con i tablet di ultima generazione.
E cosa scrivono di tanto interessante?
Il commento più digitato
Condividono contenuti già condivisi da altri utenti creando un circolo vizioso senza fine (privo di valore aggiunto).
Si potrebbe pensare che il meglio del superfluo lo si legga nei giorni delle ricorrenze, i compleanni su tutti.
E’ vero, si sprecano le frasi profonde e sincere al festeggiato di turno («auguri») ma la mia indagine smentisce questo luogo comune e fornisce un risultato sorprendente: il commento più scritto su facebook è lo sbalorditivo, intenso, appassionato, filosofico «AHAHAHHAH».
Da notare: la potenza di questo commento mette fine a qualsiasi conversazione.
AHAHAHHAH
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