La percentuale misteriosa
Dopo i colpi inflitti dalla crisi economica, oggi al Centro Direzionale di Napoli, quanti uffici sono davvero utilizzati?
Venti per cento? Settanta? Novanta?
Percentuali ignote.
1998: l’ingresso nella New Economy!
E’ il 1998, al Centro Direzionale spuntano startup come funghi.
Da giovane neolaureato, cerco il primo lavoro ufficiale.
Siamo nel bel mezzo della bolla informatica: c’è da spremere il business dell’anno 2000 e l’arrivo dell’Euro.
Assunto in “prova” in una piccola azienda dell’Information Technology partenopeo, foraggiato da un ridicolo rimborso spese, digito entusiasta le prime righe di codice.
Sono «in formazione», termine culturale per nascondere l’amara verità: sfruttamento di giovani cervelli.
Felice e sottopagato, anche il sottoscritto entra di diritto nella new economy napoletana!
2016: ancora al Centro Direzionale di Napoli
Diciotto anni di corsa tra le autostrade digitali, poi i drammatici ultimi giorni di HP Pozzuoli, infine il ritorno nel luogo dove tutto iniziò.
Con occhi meno romantici di ieri e qualche filo d’argento in più tra i capelli, osservo ancora i grattacieli del Centro Direzionale.
Mille celle incastonate in un alveare di uffici.
Un esercito di lavoratori chiusi in gabbie operano laboriosi.
Almeno all’apparenza.
Perché girando per le varie stradine, noto innumerevoli locali abbandonati.
Insegne di ex banche corrose dal tempo, loghi sbiaditi di importanti società, finestre sempre chiuse, molte delle mille startup non esistono più mentre bar e ristorantini «aprono e chiudono» con esagerata disinvoltura.
Con uno scatto degno di quel lontano e glorioso 1998, salto sul muretto.
Qualche istante per riprendermi dallo sforzo, ritrovo l’equilibrio ed oltre la siepe osservo il canyon artificiale tra i condomini di altezze diverse.
Prendo lo smartphone tuttofare dalla tasca posteriore del jeans.
Metto a fuoco.
Scatto la foto.
Un nuovo balzo felino e ritorno con i piedi per strada.
«Et voilà, sono sempre un giovincello» ridacchio silenzioso mentre una fitta di dolore si fa spazio lungo la schiena.