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Tag: Palo Alto

«Gli ultimi giorni di HP Pozzuoli», scarica gratis l’ebook!

Perché il mio primo libro

Leggo “Mario Monfrecola” su Amazon come autore di un ebook e strabuzzo gli occhi!
Il mio nome sugli scaffali della libreria più grande al mondo, che emozione!

Immagino un cowboy del Texax cercare “HP” – la società nella quale lavora il nipote – e becca la testimonianza, una raccolta di articoli pubblicati sotto la spinta delle emozioni di quei difficili giorni, la cronaca informale di un dipendente sulla soglia del burrone e desideroso di non cancellare quasi vent’anni di professionalità per un cinico click da Palo Alto.

Rassicuro tutti: Gli ultimi giorni di HP Pozzuoli è il mio ultimo (e primo) manoscritto (definirlo libro appare esagerato anche all’autore).

HP Pozzuoli, documento il settimo giorno di sciopero

HP Pozzuoli, documento il settimo giorno di sciopero

L’ebook, la prefazione

«Mario, ci chiudono» la notizia giunge mentre sono in attesa del treno che da Gardaland mi riporta a Milano.
Sono in vacanza, stazione Peschiera del Garda ore 17,30: la telefonata del collega blocca l’entusiasmo per la giornata di festa (ironia della sorte, a decretare la fine è la medesima persona che diciotto anni prima portò il mio curriculum nell’allora EDS – nella quale fui assunto – poi confluita in HP).

E’ Il 7 luglio 2015: l’HP annuncia la chiusura della sede di Pozzuoli, gli uffici napoletani nei quali lavoro (insieme ad altri 160 esperti informatici).
Una e-mail e la vita è stravolta, la comunicazione di una multinazionale non prevede ringraziamenti e scelte ma concetti sinistri celati da termini aziendali.

HP Pozzuoli al dodicesimo giorno di sciopero consecutivo

HP Pozzuoli al dodicesimo giorno di sciopero consecutivo

«Ristrutturazione», «riorganizzazione» e «trasferimenti» per giustificare la chiusura della sede di Pozzuoli, nel territorio più depresso d’Italia dove la disoccupazione raggiunge percentuali bulgare.

A me, informatico flegreo coinvolto in prima persona, nasce l’esigenza di raccontare questo momento storico. Desidero evitare che un pezzo di vita – ero un neoassunto ventottenne, oggi un uomo di quarantacinque anni – cada nel dimenticatoio.

Decido così di raccogliere in questo ebook tutti i post pubblicati sul mio sito faCCebook.eu, articoli dettati dalle emozioni del momento privi di una qualsiasi pretesa informativa.
La cronaca di un lavoratore che vede demolire in sessanta frenetici giorni, le certezze costruite in quasi vent’anni di passione, professionalità ed etica.

Documentare questi drammatici giorni, mi appare – forse in modo del tutto irrazionale – giusto.

Ebook, download gratuito

Titolo: Gli ultimi giorni di HP Pozzuoli: 7 luglio 2015 – 14 ottobre 2015
Autore: Mario Monfrecola
Estensione del file: pdf
Dimensione del file: 3 MB
Download: gratuito

Descrizione
La testimonianza di un dipendente della sede HP di Pozzuoli negli ultimi, difficili mesi antecedenti la chiusura del sito informatico.

I soldi di Amazon in beneficenza

L’ebook è ugualmente in vendita su Amazon a 2,99€.
Il mio desiderio, invece, è distribuirlo gratuitamente ma il colosso americano impone un prezzo minimo ad ogni prodotto pubblicizzato.

Dunque, in attesa di attivare una promozione per il download free, mi impegno a devolvere in beneficenza gli eventuali ricavi.

Se dovessi vendere anche solo una copia, con la massima trasparenza, girerò i profitti a chi necessita.

Promesso.

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HP Pozzuoli, da polo informatico a studio legale?

«devo consultare il mio avvocato»

Può un dipendente di una multinazionale americana ignorare l’articolo 1406, 1408 comma1 e comma2 del codice civile?
Purtroppo no.

Sono un informatico eppure oggi per lavorare: «devo consultare il mio avvocato».

Con una e-mail, un intero ramo di azienda scompare (persone).
Con un click a Palo Alto, chiude HP Pozzuoli (persone).
E la legge lo consente.

«Posso essere licenziato anche se ho un contratto a tempo indeterminato?» è una domanda ingenua.

Studio (il)legale

Eppure, fino a quel maledetto sette luglio – giorno dell’annuncio choc della chiusura di HP Pozzuoli – in ufficio discutevamo di algoritmi, architetture web, sviluppo software, clienti, business.
Oggi, dopo due mesi di lotte e scioperi, alla macchinetta del caffè dibattiamo di trasferimenti individuali, i sofismi del Jobs Act, la differenza tra la cassa integrazione ordinaria e straordinaria.

I drammatici eventi che noi lavoratori della sede HP Pozzuoli subiamo, traghettano inesorabilmente i nostri pensieri verso carte bollate, consulenze legali, codice civile ed incivile.
Eppure noi siamo altro.

L'Informatico, eroe moderno (foto di repertorio)

L’Informatico, eroe moderno (foto di repertorio)

L’Informatico, chi è costui?

Con orgoglio ricordo a me ed i miei colleghi chi siamo, il lavoro svolto, la passione e la professionalità con la quale costruiamo e ripariamo le autostrade digitali del Paese, le tanto importanti infrastrutture sulle quali tutti dichiarano di investire ma in realtà risultano abbandonate al loro misero destino.

Non siamo uno studio legale, HP Pozzuoli resta un polo tecnologico.

progettiamo iperboliche soluzioni durante interminabili meeting, filosofeggiamo in infinite discussioni su come disegnare pirotecniche architetture web, scoviamo errori che – precisi come bombe ad orologeria – esplodono improvvisi nella jungla di programmi sparsi nello sconfinato universo di byte.

Fantastichiamo algoritmi strampalati ed istruzione dopo istruzione diamo vita a programmi e pagine internet, affascinanti opere colorate, nodi della Rete globale, strumenti immateriali che migliorano la vita quotidiana dell’umanità, potenti e leggeri segnali che viaggiano veloci tra le intercapedine dei server disseminati per il Pianeta e raggiungono i computer di mezzo mondo.

Il nostro lavoro è impalpabile e non è facile da misurare: non costruiamo nulla che si possa toccare con mano né tantomeno spostiamo le montagne.

Perseguiamo un compito oscuro, operiamo da dietro le quinte, manipoliamo informazioni delicate, siamo le fedeli sentinelle dei dati conservati in sicuri archivi-cassaforte, operai delle infrastrutture su cui si fonda la società moderna.

Siamo invisibili ma non «virtuali».

Da L’Informatico, chi è costui?

Bill, David e quel folle desiderio nella notte di San Lorenzo

La notte di San Lorenzo

Stasera – la notte di San Lorenzo – un’idea folle si fa spazio tra i neuroni afflitti, uno di quei pensieri che di sera appare geniale ma che svanisce alle prime luci dell’alba sciolto nella sua stessa banalità.

Purtroppo su Napoli, anche se il calendario segna il dieci agosto, impazza una tempesta tropicale, il cielo stellato è osteggiato dai nuvoloni neri carichi di pallettoni d’acqua mentre in lontananza intravedo fulmini e saette scatenarsi nell’entroterra.

Appena il cielo si pulisce, dal mio balcone cittadino guarderò verso l’alto, combatterò contro l’inquinamento luminoso, sfiderò lo scetticismo, aggrotterò gli occhi(ali) ed osserverò la volta celeste.

Il desiderio è pronto.
Ora serve solo una stella compiacente tra le miliardi di stelle on-line.

La volta celeste

Il desiderio: scrivere a Bill e Dave

Come tutte le idee folli, il mio desiderio di contattare Bill e David crolla sotto i colpi impietosi della dura realtà: Bill Hewlett e David Packard dormono il sonno dei giusti.

Bill Hewlett e David Packard, scrivere ai fondatori dell'HP nella notte di San Lorenzo

Bill Hewlett e David Packard, scrivere ai fondatori dell’HP nella notte di San Lorenzo

Stasera, la notte di San Lorenzo, avrei voluto inviare loro un tweet, uno di quei cinguettii magici per chiedere ai due fondatori dell’HP – la multinazionale americana per la quale lavoro – perché HP licenzia me ed i miei 160 colleghi di Pozzuoli.

In questa notte di sogni, sono convinto che i due ingegneri statunitensi mi avrebbero risposto, studiato il problema e compreso.

Come tutti i veri leader, avrebbero rinnegato le decisioni del consiglio di amministrazione fedele solo ai bilanci per far vincere le ragioni delle persone.
Ed un giorno si sarebbero pure presentati nella dimenticata Pozzuoli per porgere le loro sincere scuse a noi lavoratori …

La decisione

Ora è meglio pubblicare subito questo post notturno, se domani mattina lo rileggessi finirebbe nel cestino dei romantici pensieri serali cancellati dal cinismo mattutino.

Fatto.

Buonanotte.

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