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Tag: passatempo

Il gioco del quindici per la Millennial Generation

Il gioco dei quindici per la Generazione Y

I numeri da 1 a 15, una cella vuota.
Appena il mio sguardo incrocia il quadrato con le cellette rosse e bianche, la mente torna a quando ero bambino.

Il gioco del quindici, da piccolo, era tra i miei passatempi preferiti.
Le dita sottili scorrono lungo il quadrante con l’agilità della giovane età, sposto i numeri in modo fluido senza intoppi.

Alla ricerca della successione perfetta: ordinare (in modo crescente o decrescente) il caos.
Come un minestrone nel quale separare gli ingredienti.
Un bell’esecizio di manualità, applicazione, divertimento.

Mi chiedo: oggi, nel ventunesimo secolo, tra videogames, smartphone e Whatsapp, esiste un eroico adolescente che prova ad ordinare i numeri?
Il gioco del quindici, è un perfetto sconosciuto per la Generazione Y?

Il gioco del quindici sconosciuto alla Millennial Generation?

Gioco minuscolo o mani giganti?

Acquisto il magico passatempo.
Esco dal negozio, non resisto alla tentazione.
Mi accomodo sulla panchina, emozionato, apro e provo subito.

Nonostante il trascorrere del tempo, le tecniche le ricordo bene: sposto a sinistra, la cella verso il basso, poi torno su, muovo a destra e l’UNO è al primo posto.
Tocca al DUE …

Però ora le celle non scorrono con fluidità come quarant’anni fa.
Il pollicione non vola sul quadrante.
Le dita occupano due celle invece di una.

Possibile che, per risparmiare, abbiamo ridotto le dimensioni del gioco del quindici?
Oppure sono le mani del sottoscritto cresciute a dismisura?

Perplesso, rientro nel negozio.
Mentre acquistavo il gioco del quindici, il terzo occhio registrava l’immagine.

Gli Shangai!

Quelle simpatiche asticelle colorate, da prelevare con la pazienza orientale … da piccolo ci giocavo sempre … era divertente … o no?


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A caccia di un cacciatore

Perché sparare contro un innocente?

Mi sono sempre chiesto perplesso: «il cacciatore, cosa prova quando spara ad un animale indifeso?».

Quale morboso sentimento spinge un uomo ad ammazzare un uccello per il solo gusto del divertimento?

Immagino la scena patologica: in aperta campagna, armato di bazooka ed accompagnato dal fidato segugio, l’assatanato cerca la selvaggina da abbattere. Individua la preda, punta e spara senza esitazione.

La vita dell’animale spezzata in un microsecondo, senza un valido motivo, contro ogni legge della natura, solo per soddisfare la seta di svago dell’uomo, l’hobby di circa un milione di italiani (fonte FAQ Coldiretti).

Il cacciatore

Il cacciatore moderno è un «mostro»?

Vorrei conoscerlo questo intrepido cacciatore, capire la mentalità di una persona capace di utilizzare un’arma come passatempo, porre delle domande per comprendere la prospettiva di chi considera la soppressione di un essere vivente una forma innocente di diletto.

E allora, la domanda nasce spontanea: il cacciatore moderno, è una persona normale oppure un «mostro»?

Nonostante l’ovvietà della risposta, mi piacerebbe sparare dieci domande ad un valoroso cacciatore, una scarica di pallottole per impallinare (con la parola) il predatore, un’intervista insanguinata da chi – come me – non riesce nemmeno a calpestare una incolpevole formica.
Fatevi avanti, «mostri» vi aspetto.


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