faCCebook.eu

Sbatti il mostro in homepage!

Tag: riflessioni (Page 8 of 8)

Il primo pensiero appena svegliati: c’è il sole?

Il sole si sveglia insieme a noi!

«C’è il sole?»
«Si c’è il sole!» e allora la giornata inizia più leggera, perché ti mette allegria sentire un po’ di calore del sole appena sorto e perchè per uscire di casa devi metterti meno cose addosso.

E poi sai che qualcuno si è svegliato insieme a te: il sole!

Se anche lui è nascosto dietro le nuvole allora ti vien voglia di restare nascosta tra le coperte ad aspettare che esca un raggio di sole tra quel doppio strato di nuvole lattiginose. 
Se poi addirittura piove e fà freddo allora la giornata cambia inesorabilmente.
Eh sì diciamo che una volta il freddo e la pioggia mi piacevano, perchè l’aria si rinfrescava e si diceva che ci voleva proprio un pochino di pioggia, ve lo ricordate?

Napoli tra nuvole e sole

La preparazione per andare a scuola

Ora quando sento le previsioni vado anch’io in modalità allerta meteo bimbi: allora Galoshes, cappottina antipioggia, ombrello, sciarpe e guanti, ricambio scarpe e calzini.
Una trasferta programmata ogni volta e l’uscita da casa sembra l’uscita prima di una sfilata di moda: c’è tutta la fase dell’addobbo e a fine lavoro escono dei cucciolotti in formato Michelin!

Quando si esce tutti coperti come se fosse lo sbarco sulla luna, il fiume in piena ti travolge e se poi c’è anche il vento rischi che i due cucciolotti volino via.

E allora si va a scuola in macchina e quindi, scopri e spoglia i tuoi cucciolotti (perchè poi c’è traffico e si suda in macchina) per poi rivestirti di tutto punto per i quattro passi dalla macchina al portone della scuola.

E come dice un mio amico: «ma che ne sai tu!» .

Davvero un’avventura.

Ma i cucciolotti per fortuna si divertono sotto l’ombrello per loro è un gioco e quindi cerchi di ricordarti che non devi stressarti ma goderti l’avventura di andare a scuola in macchina sotto la pioggia, come se fosse con una navicella spaziale.

CaroBabboNatalepensacitu.

This post was written by: MammaSmemorina – who has written 2 posts on faCCebook.eu.

Sono nata a Cusano Mutri un piccolo paesino del Beneventano nel 1971, con la neve alta così! Dal beneventano ho girato tutta la Campania inseguendo con la mia famiglia il lavoro di mio padre e alla fine mi sono ritrovata a Napoli. Qui mi sono laureata in matematica. La mia passione per i numeri mi ha fatto diventare un’informatica. La tecnologia mi circonda e mi sconvolge tutti i giorni, mi usa e la uso, mi svuota e mi aiuta, mi stressa e mi diverte, mi smemorizza? Ed io la memorizzo… per futura memoria! Think in big!

Il primo pensiero appena svegliati: come riempire il salvadanaio a Natale

Un salvadanaio, due cucciolotti

Stamattina il primo pensiero: cosa c’è dentro al mio salvadanaio?
Se magari ci fosse qualcosa da parte potrei comprare proprio quella cosa che mi è venuta in mente.
Dal salvadanaio escono alcune monetine color rame. 
«Tesoro non bastano a comprare i mylittlepony dal giornalaio… ».

Nel frattempo Ilmiocucciolotto2 reclama anche lui di giocare con il salvadanaio. «Ecco, ecco qua il tuo salvadanaio».
LamiaCucciolotta1 è andata subito a recuperare il prezioso tesoro al suo fratellino. Ma il piccolo porcellino azzurro era vuoto!

«Tesoro perchè non dai una monetina al tuo fratellino, il suo salvadanaio è proprio vuoto». 
Ed ecco che arriva la monetina e il porcellino azzurro così emette il suo bel suono “tin – tin”.

Il primo pensiero appena svegliati: dov'è il salvadanaio di Natale?

La magia del Natale

Il mio spirito imprenditoriale incalza, visto che la maestra sta lavorando tanto per insegnare a LamiaCucciolotta1  le poesie di Natale (più di una!) e visto che LamiaCucciolotta1 le ripete ad ogni ora del giorno e della sera (e credo anche nel sonno) per invocare BabboNatale2013, allora le propongo: «Lo sai che quando i bambini a Natale ripetono la poesia di Babbo Natale, arrivano i soldini da ciascuno dei familiari seduti a tavola come buon augurio per l’anno nuovo? E’ un’antica tradizione che si ripete da sempre. Puoi portare il tuo salvadanaio se vuoi oppure farne uno speciale per il giorno di Natale».

I suoi occhi si sono illuminati.

Lo spirito imprenditoriale è innato.


Ti è piaciuto questo post? Ricevi la newsletter

L’amico insicuro

Chi è l’insicuro?

Percepisco una naturale simpatia verso gli insicuri, nonostante il dizionario li descriva in termini non proprio lusinghieri:

che non ha fiducia in sé, che non possiede o non dimostra sicurezza dal punto di vista psicologico.

Eppure a me l’insicuro desta simpatia e vorrei difenderlo in primis da se stesso.

Difatti, a priori – indipendentemente dal reale valore – l’insicuro non si reputa all’altezza della situazione e tende ad autoescludersi.
Forse è una forma di sottostima preventiva, una ingiustificata bassa opinione individuale, la convinzione (infondata) che gli altri sicuramente siano migliori, più forti e bravi.

L'insicurezza negativa di Don Abbondio

Don Abbondio, l’insicuro più famoso

E così, quando incrocio un amabile insicuro, mi balena alla mente il famoso verso del Manzoni usato per descrivere la fragilità di Don Abbondio ne “I promessi sposi”:

“Il nostro Abbondio, non nobile, non ricco, coraggioso ancor meno, s’era dunque accorto, pria quasi di toccar gli anni della discrezione, d’essere, in quella società come un vaso di terracotta, costretto a viaggiare in compagnia di molti vasi di ferro.”

In realtà la differenza tra l’essere di «terracotta» o di «ferro» sta nella capacità di ognuno di noi nel saper distinguere il dubbio dall’insicurezza, l’umiltà dalla debolezza, la modestia dalla titubanza, la forza dalla prepotenza.

E se incontrassimo una persona disponibile, perbene, silenziosa, capace di ascoltarci, non approfittiamo della sua apparente debolezza, potrebbe non trattarsi di un «vaso di terracotta» ma di un nuovo, vero amico.


Ti è piaciuto questo post? Ricevi la newsletter

PaperBlog, io «mostro» per un giorno

Io, autore del giorno su PaperBlog!

«Chi la fa, l’aspetti» il famoso proverbio suona bene per il post di oggi.
La mail di Silvia giunge inattesa e come tutti i regali imprevisti è ancora più sorprendente: la simpatica Responsabile delle Comunicazione di Paperblog Italia mi annuncia che sono stato scelto dallo staff editoriale come autore del giorno!

Incredulo, accedo e adocchio la mia foto in primo piano nella sezione gialla “LE COMMUNITY” del più importante aggregatore di blog italiani; io, ogni giorno «sbatto il mostro in homepage», stavolta sono stato sbattuto in homepage 🙂

PaperBlog, io «mostro» per un giorno

Una gioia immensa

La gratificazione per questo risultato – da  reporter per diletto quale sono – è notevole.
Essere riconosciuti tra i due milioni (e passa) di blogger italiani mi incoraggia e mi aiuta a rispondere alla domanda che balena nella mia testa, a sciogliere il dubbio successivo ad ogni pubblicazione di un articolo.

Conscio di non possedere il dono della scrittura, armato di buona volontà, passione e tenacia come l’atleta che si allena duramente per sopperire alla mancanza di talento, digito il post del giorno, lo rileggo e mi chiedo: «avrò trasmesso al Lettore ciò che veramente penso?
Sarò stato in grado di trasferire le mie idee nero su bianco?
Ha senso questo articolo?»

L’autocelebrazione (una volta tanto)

Se becco un errore grammaticale sfuggito alla mia attenzione (ed al correttore ortografico), sprofondo di vergogna.
Se la forma dei pensieri è contorta, mi arrabbio con me stesso.
Se nel testo trovo molti “che … che … che …”, mi deprimo.
Se mi adagio ed uso i verbi generalisti “fare” e “dare”, mi bastono e li sostituisco con i termini appropriati.

Saper di aver attirato l’attenzione di Paperblog Italia premia il mio impegno ed – in parte – dissolve i miei dubbi esistenziali.
Il Lettore mi perdonerà questo post autocelebrativo: ventiquattro ore di gloria non si negano a nessuno, soprattutto il giorno del proprio onomastico («mostri» permettendo). La homepage di PaperBlog: ci sono anche io!


Ti è piaciuto questo post? Ricevi la newsletter

Page 8 of 8

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén

Translate »