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«Vi spiego perché BetLeague è unico», parola di Luca Monfrecola [INTERVISTA]

BetLeague,  l’idea che ti cambia la vita?

Luca è l’ideatore di BetLeague, il nuovo gioco (gratuito) di sfide tra appassionati di calcio.

Al sottoscritto interessa carpire quel momento magico nel quale scatta la scintilla, quell’istante che illumina il cervello e compare l’idea che ti cambia la vita.

O, se non te la cambia, almeno ti appassiona.
E tu ci credi talmente tanto da dedicare tempo e risorse.

Luca Monfrecola, l'ideatore di BetLeague, il nuovo gioco di sfide tra appassionati di calcio

BetLeague, tra FantaCalcio e TotoAmici

D: Luca, BetLeague era nei meandri del tuo cervello forse da sempre.
Da dove nasce quella scintilla magica che trasforma un pensiero di una notte in un progetto concreto e di successo?
R: Ciao Mario, probabilmente si, era da anni che girava questa idea nella mia testa.
Preferivo giocare al TotoAmici piuttosto che al fantacalcio ma di quest’ultimo gioco mi affascinava la componente “sfida 1 vs 1” che al TotoAmici mancava.
Dal canto suo, però, il TotoAmici era più veloce, snello e immediato … e così è nato BetLeague, precisamente in una domenica pomeriggio di circa cinque anni fa.

D: Quando hai visto la tua creatura online, quali sentimenti hai provato?
Più emozionato per l’inizio di una avventura o preoccupato di un possibile insuccesso?
R: Ho provato una grande gioia.
Le difficoltà in questi cinque anni sono state tante quindi, aggiungerei, anche una piccola liberazione e soddisfazione personale.
La caparbietà premia.
Sicuramente più emozionato, allegro ed euforico: vedere il bicchiere mezzo pieno è nella mia indole.
Anche se ammetto che controllo i dati, il trend, le prestazioni della piattaforma più di una volta al giorno 🙂

D: Ideare un gioco ed interessare il pubblico è azione complessa.
Quali le differenze con gli altri giochi sportivi già online?
R: Credo che BetLeague abbia dalla sua un aspetto fondamentale che al giorno d’oggi conta molto: la velocità della giocata.
Per giocare infatti bastano pochi secondi 😉

BetLeague, il nuovo gioco online per gli appassionati di calcio

BetLeague, come giocare (e vincere)

D: Se dovessi convincere un utente a partecipare, come descriveresti la maggiore peculiarità che rende BetLeague unico nel suo genere?
R: BetLeague fa incontrare due scommettitori in un’emozionante sfida 1 contro 1, senza dover passare dai bookmaker.

D: Dalle faq leggo poche semplici regole.
Spiegaci in tre step come iscriversi e partecipare ad una lega.
R: Giusto Mario, poche e semplici regole:

  • ti registri sul sito
  • scegli una o al massimo cinque leghe a cui partecipare in funzione delle competizioni che preferisci
  • piazzi i tuoi pronostici: se ne indovini più del tuo avversario, conquisti 3 punti in classifica

BetLeague, il nuovo gioco online per gli appassionati di calcio

Questioni di leghe: pubbliche o private?

D: Io, nuovo iscritto, come scelgo la lega alla quale partecipare?
Meglio una lega pubblica o privata?
R: La scelta della lega avviene principalmente in funzione su quali competizioni vuoi giocare: Serie A, Premier League, Champions League ed Europa League.
Una lega privata ti offre la possibilità di scegliere tu contro chi vuoi giocare.
Infatti, solo i giocatori che tu inviterai potranno parteciparvi – mentre, la lega pubblica, è aperta a tutti e puoi conoscere nuovi amici.

D: Luca, siete online dall’inizio del campionato di SerieA.
Quali le reazioni riscontrate dagli utenti? I giocatori partecipano?
Ci puoi raccontare qualche aneddoto divertente?
R: Noto una grande partecipazione.
Gli utenti sentono in modo sana la sfida e la competizione.
I nostri giocatori sono sia social che appassionati di calcio, un bel mix!
Un aneddoto divertente?
Ad esempio, un utente (lungimirante?) mi ha chiesto se sarà possibile – in un futuro prossimo – scommettere anche sul vincitore di talent in tv!

BetLeague, il nuovo gioco online per sfidare gli amici appassionati di calcio

BetLeague, tre trucchi per vincere!

D: Tu sei esperto di BetLeague: bisbiglia in un orecchio dell’ultimo utente registrato tre trucchi da seguire per vincere la lega.
R: Ecco tre consigli pratici da applicare già quando piazzi la prossima bolletta:

  • consultare le statistiche delle squadre (tra non molto sarà online anche un’area dedicata)
  • seguire il cuore, ma soprattutto l’istinto nelle piazzate dell’ultimo istante
  • e, in particolar modo, per vincere i premi consiglio di partecipare a 5 leghe giocando su tutte le competizioni

D: Sei sul blog dei «mostri»: su BetLeague ce ne sono?
R: Ovvio, sono ovunque 🙂
Forse il più temibile è il tempo.
Bisogna essere bravi a tenere sempre alta la tensione degli utenti e stupirli continuamente.

D: Luca, nello sport la vittoria è uno dei possibili risultati.
Come la sconfitta.
L’importante è provarci!
Lancia un messaggio nella bottiglia, il mondo ti ascolta.
R: Mi piace moltissimo quel detto che cita: l’importante non è cosa trovi alla fine del tuo viaggio, ma quello che provi mentre viaggi.
E’ esattamente così.
L’importante è viaggiare.
E provarci, sempre. 🙂

Come giocare (gratis) su BetLeague

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E’ gratis e basta un clic per registrarsi: GIOCA SUBITO


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Italia Ucraina, l’indignazione di Alberto Rimedio (dopo un mio tweet)

Alberto Rimedio ed il tweet di protesta

Al minuto ottantatrè di Italia Ucraina il telecronista RAI Alberto Rimedio ed il commentatore sportivo Antonio Di Gennaro censurano gli indegni cori della curva di Marassi.

I due giornalisti, senza appello, bocciano l’assurdo comportamento di una fetta del pubblico genovese.

Ad ogni rilancio del portiere ucraino, un gruppo di idioti, urla a squarciagola l’indicibile epiteto già sentito in molti altri stadi italiani.

La condanna giunge dopo gli innumerevoli messaggi di indignazione via twitter.
Tra i tanti, anche il suddetto cinguettio del sottoscritto.

Alberto Rimedio, il telecronista RAI indignato dai cori della curva

Cultura sportiva, questa sconosciuta

A conferma del raggiungimento del mio tweet, Alberto Rimedio evidenzia un giusto passaggio: «amichevole o partita ufficiale non c’è differenza».
In effetti, il cronista ha perfettamente ragione e corregge una imprecisione del messaggio scritto sull’onda dell’emozione.

L’insulto risulta ancora più grave per la presenza delle tante scuole calcio sugli spalti di Marassi.
Quali insegnamenti mostriamo ai baby calciatori?
Che esempio sportivo presentiamo ai giovani telespettatori?

Denigrare l’avversario con un coro divenuto «normale» in molti stadi è proprio insopportabile.
Ma, purtroppo, è una triste normalità italiana.
Basta guardare le partite della SerieA ed ascoltare l’urlo della curva al rilancio del portiere avversario.

Ricordavo un romantico «volaaaa» per accompagnare il pallone calciato con forza dal portiere.
Oggi, invece, un volgare insulto gridato da una parte dello stadio cancella e sporca anche quel volo magico.

Forse, noi che guardiamo quella palla viaggiare in cielo, nella sua fantasiosa traiettoria, dall’area al centrocampo in attesa che atterri tra i piedi dei nostri giocatori, siamo anacronistici ingenui?

No, mi dispiace.
Non confondiamo la realtà.
Sono quegli idioti che urlano oscenità i veri «mostri».

Un sincero grazie ad Alberto Rimedio per aver dato voce alla nostra indignazione.


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Calcio, la sfida impossibile tra il Golia Bianconero e il piccolo Davide Azzurro

Il calcio è del gigante Golia?

Per noi spettatori, quale è il divertimento nel seguire un campionato con il vincitore già assegnato?

Mentre scrivo, il Golia Inglese potrebbe aver già tagliato il traguardo.
Al Golia Tedesco e Francese, manca un metro.
Il Golia Spagnolo ha un margine significativo sugli avversari, impotenti attori di un film dal finale scontato.

In tutta l’Europa calcistica, contro lo strapotere del gigante Golia, resiste solo il piccolo Davide Azzurro.

Lui, giovane ed impertinente, se ne frega dello strapotere del Golia Bianconero e tiene viva la sfida.

Il calcio europeo senza mordente: solo il Napoli tiene vivo il campionato italiano

Calcio, si gioca per il secondo posto?

Il microscopico Davide Azzurro ha un indiscutibile merito: tiene col fiato sospeso il gigante abituato a comandare.

Il piccolo eroe, non possiede la potenza dell’avversario, però è veloce.
Non conosce i trucchi del mestiere ma ha l’entusiasmo dei giusti.
Combatte con mezzi rudimentali, ma non ha nulla da perdere.

E, come tutti i paladini, il nostro Davide Azzurro è l’orgoglio del suo popolo.

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Davide Azzurro vs Golia Bianconero

Un battuto d’ali ed il campionato termina.

Ma, nonostante manchi davvero poco, la sfida italiana tra il gigante bianconero ed il minuscolo eroe azzurro, è l’unico finale ancora da scrivere.
In tutta Europa.

Sfida ancora in gioco grazie all’intraprendenza del nostro piccolo, coraggioso Davide Azzurro.

Il gigante Golia è certo della vittoria, la mano del piccolo Davide Azzurro trema.
La paura annebbia la vista, la pressione piega le gambe.

Giunti al momento fatidico, i dubbi assalgono l’inesperto.
La stanchezza diviene un macigno, la missione è troppo grande per il piccolo Davide Azzurro?

Ma, quando tutto sembra perso, Davide Azzurro lancia l’ultimo colpo.

Perché attraverso i suoi occhi, un milioni di occhi azzurri incrociano lo sguardo del Golia bianconero. 
Un coro di un milioni di voci azzurre rimbomba nella mente del piccolo eroe:
«vai Davide, provaci! Noi siamo con te!»

La fionda lancia l’ultimo colpo.
Il proiettile vola dal basso verso l’alto disegnando una perfetta parabola.

Non sapremo come finirà finchè la botta non colpirà la fronte del gigante bianconero, sorpreso da tanta audacia.

Però di una cosa siamo certi: Davide Azzurro ha reso l’esito della sfida impossibile, incerto fino alla fine.

Ed era proprio ciò che il milione di occhi azzurri chiedeva e desiderava.
Grazie piccolo, coraggioso Davide Azzurro.
Siamo tutti con te.


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Il serial killer napoletano

Il serial killer: 30 vittime

L’hanno fermato alla trentesima vittima in meno di un anno.
Il peggiore (o migliore, la questione è opinabile) serial killer crolla e cade nella trappola preparata con cura dai nemici (o amici, anche quest’altra questione è opinabile).

L’assassino era braccato dall’intera nazione.
Ogni domenica l’Italia attendeva il passo falso, la traccia per catturarlo, la mossa sbagliata per condannarlo o quell’impercettibile movimento del labiale da carpire con i più sofisticati mezzi tecnologici da usare come prova schiacciante.

Il «mostro» doveva essere fermato, ad ogni costo, lecito o illecito con le Istituzioni disposte a chiudere un occhio (anzi, entrambi).

Il crollo: domenica 3 aprile ore 16.45

Il crollo avviene lontano da Napoli, la città nella quale si esprime al meglio.
Ad Udine il serial killer crolla sotto i colpi vendicativi dell’uomo nero inviato dal Palazzo.

La spietata caccia termina domenica 3 aprile 2016 alle 16.45.
L’inafferrabile, imprigionato, sfoga la rabbia come un leone in gabbia ma stavolta non può nulla contro le forze oscure del Nord.

Gonzalo Higuain, il serial killer della serieA fermato dopo 30 gol

La condanna esemplare

Il Palazzo spinge per evitare pericolosi precedenti e previene eventuali sconti di pena.

Al serial killer verrà inflitta una condanna esemplare.

Quando tornerà libero, verrà controllato metro dopo metro ed alla prima parola sbagliata, da recidivo, verrà sbattuto immediatamente fuori gioco.

Il ritorno

Rivedremo il serial killer di nuovo in azione agli inizi di maggio.
Quattro settimane di carcere duro – senza calcio – lo renderanno ancora più determinato.

A presto serial killer argentino, ti aspettiamo.


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Dagli XFiles: forza Napoli, noi ci crediamo!

XFiles, l’augurio di Mulder e Scully

Fox Mulder e Dana Scully tifano Napoli.
E’ quanto emerge dal sito ufficiale degli XFiles a poche ore dal big match con la Juventus.

Con una nota ufficiale, i due agenti speciali dell’FBI che da anni combattono per svelare la verità sugli alieni, incitano gli azzurri con la passione di due tifosi qualsiasi.

Fox Mulder e Dana Scully, gli eroi degli XFiles tifosi del Napoli

Fox Mulder e Dana Scully, gli eroi degli XFiles tifosi del Napoli

I want to believe

Per l’uomo capace di fornire spiegazioni impossibili a fenomeni a dir poco soprannaturali, stavolta non c’è nessun mistero: la superiorità del Ciuccio è schiacciante!
La piccola zebra – anche da un punto di vista scientifico – non ha possibilità alcuna.

Lei, rapita dal fascino di Higuain, lancia in un promessa-choc:  se il Pipita bucherà la rete di Buffon, nella prossima serie la vedremo con i capelli (oggi rossi) dipinti d’azzurro!

Stasera, insieme a tutta la città, anche loro saranno incollati alla pay-tv: come noi, ci credono!


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41 gradi: il caldo inverno napoletano

Napoli Campione d’Inverno

L’inverno napoletano è caldo.
Il termometro segna 41 gradi.

La sciarpa ed il cappello giacciono nell’armadio dal quel lontano dicembre del 1989.
Il letargo dura da ventisei anni, finalmente è giunto il giorno tanto atteso.

I 41 gradi, frutto di una stagione pazzesca, generano una valanga azzurra che travolge lo stivale.

A Milano e Torino sono abituati alle nevicate, fiocchi bianchi tutti eguali.
Da noi invece la neve è evento raro ed ha un colore speciale: è blu.

Quando cade – prima d’oggi, solo tre volte nella storia – è un’immagine indelebile da tramandare ai posteri.

Sarari e l'inverno napoletano da 41 gradi

La primavera napoletana

Nell’entusiasmante inverno, mentre il ciuccio continua a volare, la lupa sembra un agnellino impaurito, il giglio appassito soffre l’altezza, il diavolo spuntato è più docile di un angioletto.
Resta l’instancabile zebra, resuscitata dalle ceneri autunnali, corre veloce.

Vedremo come andrà a finire.
I conti li tireremo in primavera.

Per ora tiro fuori la sciarpa ed il cappello azzurro.
Questo dicembre bollente da 41 gradi va festeggiato.
L’inverno del  ’90 lascia ben sperare.

Il ciuccio vola (per davvero)

Stavolta è vero: il ciuccio vola.
Non è uno scherzo di uno scugnizzo burlone, è la realtà della serieA.

Primi per manifesta superiorità

Tutti col naso all’insù a guardare con ammirazione il somaro azzurro.
La zebra bianconera è lontana, il diavolo rossonero in crisi di identità, il giglio viola è appariscente ma non fa paura, la cassaforte nerazzurra chiusa nel suo grigiore fa tristezza, la lupa giallorossa insegue ma inciampa.

Il nostro amato asinello napoletano, invece, è il ritratto della salute: corre felice, affamato di risultati, comprime l’avversario con la potenza di un toro arrabbiato, non concede spazi, al suo cospetto gli avversari appaiono denutriti, spaventati e con i polmoni di un vecchio fumatore.

La superiorità della belva partenopea è palese, più che le statistiche lo confermano gli occhi spauriti del contendente di turno.

Il ciuccio vola (stavolta è vero)

Il ciuccio raglia con orgoglio

Nessuno può prevedere se il ciuccio che vola prima o poi cadrà.

Sta di fatto che oggi è cresciuto, raglia con orgoglio ovunque giochi ed agli sportivi estasiati non resta che applaudire.

Il ciuccio che vola non è uno scherzo.
La serieA l’ha capito.

Napoli – Juventus, l’immagine della vittoria

Napoli – Juventus, il giorno dopo

Un gruppo di bambini gioca a calcio sulla spiaggia e dopo l’interminabile partita si tuffa in acqua.

E’ l’autunno napoletano, lo stadio è il litorale domitio, i pali delle due porte dei piccoli sandali incastrati nella sabbia, il sole riscalda la fantasia, il Napoli di Sarri convince gli adulti e diverte i più piccoli.

La foto della vittoria

Palla al centro e via!
In campo Higuain, Insigne, Pepe Reina … il più grande ha otto anni, dribbling e gol, parate e rigori, azioni sognate più che giocate.

All’immaginario novantesimo vince il Napoli, la Juve è battuta anche in questo picnic autunnale, il mare tenta i campioncini, la malridotta palla SSC non ufficiale buttata fuori campo attende il ritorno dei piccoli calciatori azzurri.

A me, arbitro discreto, non resta che immortalare l’istante.

Napoli - Juventus, l'immagine della vittoria

Mezza Pipita

Una campione incompleto

Gonzalo Higuain, l’attaccante del Napoli e della nazionale argentina, non è un «mostro».
Nonostante i numeri lo scagionino (una media di un gol ogni due partite), il presunto campione è privo di quel pizzico di magia che rende speciale un calciatore.

Ispido, polemico, in campo protesta anche contro i compagni di squadra.
Tecnico non talentuoso, rigorista senza la sicurezza del cecchino e con una percentuale di errori fatale, goleador e mai capocannoniere.

L’immagino nello spogliatoio, dopo il novantesimo minuto, sfinito guardarsi allo specchio in modo cagnesco ed insultare se stesso.

Higuain è una pietra preziosa di livello medio-alto, non un diamante eccelso.
Brilla a sprazzi senza abbagliare, una domenica vale oro e la successiva è un pesante pezzo di bronzo che rotola in campo privo di lucentezza.

Il Pipita è un gioiello incompiuto, l’opera scolastica di un’artista geniale.
L’atleta dall’atteggiamento pigro, l’uomo che sogna la luna senza meritarla, un calciatore avvelenato perché il mondo non lo celebra a dovere.

higuain mezzo Pipita

Per Gonzalo

Eppure Gonzalo, quando sei tranquillo, hai numeri da campione.

Purtroppo, il più delle volte, ti accontenti di giocare nell’esercito dei calciatori di fascia media mentre, potenzialmente, saresti un attaccante da 40 gol a stagione.

La testa, caro Gonzalo, devi lavorare sulla testa.

Allena il cervello non le gambe.
Concentrati sull’equilibrio interno invece di tirare punizioni e dribbling.
Correggi gli atteggiamenti isterici, alza il pollice al compagno che sbaglia il cross, in campo sorridi e trascina la squadra.

Se giochi concentrato, convinto e con gli occhi determinati, risulterà insignificante il rigore tirato in curva.

Allora e solo allora, per noi tifosi del Napoli ed amanti del bel calcio, brillerai come una vera pepita.

Calcio, amore e … capricci: quando il campione è triste

L’esempio più famoso: lo sguardo verso il basso, il capo chino e l’espressione malinconica di Mario Balotelli.
Seguono volti meno noti ma pur sempre infelici: l’interista Mauro Icardi qualche settimana fa, il francese del Milan Jérémy Ménez l’ultimo depresso.

Dopo l’agognata rete, la star del calcio non esulta.
Anzi, invece di esplodere in una gioia spontanea, ostenta un’espressione offesa.

Calcio, amore e ... capricci: quando il campione è triste

Come un bambino capriccioso, la stellina è convinta di aver subito un’ingiustificata punizione e pretende prima le scuse e poi le nuove coccole.
Il campione cresce nella (sua) persuasione di essere un divo, un fotomodello da venerare che non merita critiche, un vero uomo indiscutibilmente perfetto da amare, sempre.

Ma il paterno procuratore rassicura: la faccia offesa del giovane viziato del pallone è un messaggio d’amore verso gli ultrà gelosi, schermaglie tra folli innamorati, dopotutto gli uni necessitano degli altri.
Quando la crisi è lampante, i blasonati capitani della serieA si abbassano a discutere con i fans incalliti: dopo i chiarimenti selvaggi, ritorna la pace e scoppia nuovamente la passione.

Al prossimo gol – speriamo tra le mura di casa – il (finto) campione corre ad esultare sotto la curva innamorata.
Il malumore è superato, la ferita rimarginata, il calciatore capriccioso è di nuovo felice.

Viaggiare da Napoli a Doha per la finale di Supercoppa

Voglio assistere alla finale di SuperCoppa tra i bianconeri – vincitori del campionato di serieA – e gli azzurri detentori della Coppa Italia.

Chiedo a Google Map come arrivare a Doha.

Da Napoli, la capitale del Qatar dista 5.064KM da percorrere in auto in 63ore (senza traffico).

Google, però, evidenza alcuni disagi:

– il percorso prevede il pagamento di pedaggi
– il percorso prevede una tratta in traghetto
– questo percorso attraversa più Paesi

Se scegliessi di viaggiare in aereo, invece, abbatterei il tempo in 8ore e 35minuti.

Come arrivare a Doha da Napoli

Il potente motore di ricerca – e di percorsi – suggerisce anche i prezzi dei biglietti aerei: il più economico è offerto dalla premiata ditta Alitalia-Etihad alla modica cifra di 1058$ (pari a 862€).
Al momento preferisco evitare la spesa e scarto l’ipotesi volante.

Dovrei guidare notte e giorno per macinare i 5.064KM stradali e non sono sicuro di farcela.
Non mi spaventano nemmeno i 1593Km della strada 615 di Salwa Rd e a Al Anbar in Iraq ma temo la chiusura domenicale della biglietteria di Brindisi per l’imbarco verso Igoumenitsa.

L’ammetto: necessito di un copilota.

Se qualche tifoso della Juventus volesse viaggiare con il sottoscritto, sarei ben lieto di nominarlo secondo pilota.
D’accordo, ci sono da aggiungere altri 891KM del tratto Torino-Napoli consumati in 8ore e 17minuti ma ne varrebbe la pena.

Nelle successive 63ore di viaggio potremmo discutere di molteplici argomenti come ad esempio la «mostruosa» organizzazione di una partita di calcio e gli interessi televisivi.
Con la remota speranza di arrivare in tempo per il fischio di inizio (ammesso che a qualcuno interessi ancora la presenza dei tifosi allo stadio).

Marco Miccoli (PD) e Fabio Rampelli (FdI), due politici in cerca della verità

Proposta Miccoli-Rampelli su Juve-Roma

Il Governo delle larghe intese è unito anche sull’inutile: Marco Miccoli (PD) e Fabio Rampelli (FdI) dichiarano di voler presentare in Parlamento una interpellanza sul discusso operato dell’arbitro Rocchi nell’ultima sfida di serieA, Juve-Roma.

Oltre ai due firmatari, ai rimanenti 59,83 milioni di cittadini italiani, interessa la questione?

A chi interessa l’arbitro Rocchi?

Sicuramente la problematica coinvolge il 44% dei giovani disoccupati che, di tempo libero per esaminare la moviola, ne ha a sufficienza.

Il mezzo milione di cassa integrati, dopo una settimana instabile, certamente vorrà rilassarsi nei weekend e pretende un arbitraggio corretto.

I 3,3 milioni di precari – già con la schiuma alla bocca per la rabbia – necessitano di tutele (non possono ammalarsi per contratto) ed il calcio è un valido effetto placebo.

Dei 200 mila esodati chi se ne frega (numero irrisorio): la mozione, invece, potrebbe appassionare il 44% dei pensionati italiani che riceve un assegno sotto i 1000 euro lordi (ammesso che abbiano la paytv) poiché, in questa moltitudine di disperati, la statistica garantisce la presenza contemporanea di tifosi bianconeri e supporter giallorossi.

Ci consola constatare che l’ esercito di cervelli in fuga, abbandonata la nostra piccola Italietta, non usufruirà dei benefici della proposta Miccoli-Rampelli (vuoi vedere che sti cervelli non sono poi così intelligenti?).

E allora, ringraziamo i due «mostri» bipartisan, politici interessati alla verità e all’interesse nazionale (il rigore su Progba era in area oppure un sentito regalo di Rocchi per la zebra in difficoltà?).

La proposta Miccoli-Rampelli /Marco Miccoli e Fabio Rampelli), i due politici autori dell'interpellanza parlamentare per Juve Roma?

Link utili:


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