Il buon umore è contagioso
Il mio amico Alessandro è specializzato in freddure.
Il burlone, ogni settimana, via Whatsapp mi invia una nuova barzelletta.
Ecco l’ultima.
Divertentissima vero?
All’origine era il «Bar Mario»
Quando il web era una galassia di siti statici disegnati con Fronte Page, le gag viaggiavano perlopiù via e-mail.
I primi mattacchioni delle mailing list inviavano freddure e barzellette come semplici messaggi di testo a centinaia di destinatari (consapevoli e non).
Già allora – ma quanto tempo è trascorso? – io, «esperto del settore», utilizzavo il gruppo Yahoo! per restare in contatto con gli amici.
Il Bar Mario fu l’antesignano dei moderni social network, troppo avanti per essere compreso fino in fondo lo chiusi all’apice del successo (un numero esorbitante di iscritti e lo spam si impadronì del locale).
La barzelletta? Da condividere!
La notifica verde attende di essere letta.
Pigio col pollicione sullo schermo dello smartphone, leggo il nuovo messaggio di Alessandro.
E’ l’ennesima battutaccia via Whatsapp.
Rido.
Troppo demenziale per restare isolata sul mio cellulare.
Devo condividerla subito con i miei amici.
Col sorriso ancora stampato sul viso, in modo istintivo, inoltro l’immagine al gruppo WhatsApp della piscina.
In un secondo, la barzelletta raggiunge più di cento persone che, a loro volta senza pensarci troppo, rideranno e spingeranno la battuta verso altri innumerevoli contatti.
Perché l’emotività è il vero motore della condivisione ed il buon umore è contagioso.
Come una barzelletta via WhatsApp, appunto 🙂