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Tag: sport (Page 4 of 7)

#SaveBikeSharingNapoli: se il MIUR mi ruba la bicicletta

Burocrazia del MIUR: il «mostro»

L’ultima «pedalata condivisa» risale allo scorso ottobre (2015).
Da allora, le bici arrugginiscono in chissà quale deposito mentre sale l’indignazione tra i cittadini: perché il progetto Bike Sharing di Napoli è fermo?

Il post Ridateci le bici! #SaveBikeSharingNapoli svela il mistero.
Il «mostro» ha un volto: la burocrazia, termine astratto per indicare l’inefficienza della farraginosa macchina pubblica capace di complicare (e fermare) un’idea tanto geniale quanto semplice.

In 15.000 per tre giri intorno alla Terra

Muoversi in città con il bike sharing presenta mille, innegabili vantaggi ed i numeri incredibili del progetto partenopeo lo dimostrano (io stesso ho provato il servizio con estrema soddisfazione).

Dal sito ufficiale::

Forse non lo sapevate, ma ci abbiamo creduto in più di 15.000 e insieme abbiamo percorso in bici oltre 120.000 km.
Circa 3 volte il giro della Terra, per intenderci!

Bloccare un’idea vincente a favore dei cittadini è tipico della burocrazia italiana, capace di ingessare un paese per una firma dimenticata su un modulo o la vacanza di un dirigente.
Oppure per negligenza ed incapacità.

#SaveBikeSharingNapoli, l’hastag dell’SOS

Gli organizzatori non si arrendono e lanciano l’SOS social.
L’hashtag #SaveBikeSharingNapoli vola su twitter: al MIUR giunge la rabbia, le proteste, richieste, testimonianze e foto dei tanti napoletani ai quali hanno scippato le bici.

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Invece di ampliare, chiudono

Il sottoscritto, fermo d’avanti la ciclostazione «fuori servizio» di Castel dell’Ovo, pone un quesito elementare: invece di combattere per ripristinare il servizio (gratuito) di condivisione della pedalata, non dovremmo festeggiare l’estensione del progetto e le aperture di nuove ciclostazioni?

In una città (o nazione?) normale la domanda sembrerebbe assurda, da noi invece assume un tono provocatorio che suscita la risposta cinica del Lettore assuefatto: «ma dove credi di vivere? A Stoccolma?».
Domanda rispedita al mittente: anche a Napoli abbiamo il diritto di pedalare!

Ridateci le bici! #SaveBikeSharingNapoli

Ciclostazione di Castel dell’Ovo di Napoli: il bike sharing fermo dall’ottobre 2015. Perché?

Col casco ma senza le bici

Sul lungomare di Napoli, alla visione dell’ennesima ciclostazione in disuso, con i monitor spenti, i display privi di qualsiasi segnale vitale, l’assenza delle bici colorate, abbandonata al suo triste destino per colpe non sue, sorrido amaro alla mia stessa battuta:

 a Napoli usiamo il casco ma ci hanno tolto le bici

Mettiamo la parola fine a questa (ennesima) vergogna.
Ridateci il Bike Sharing.


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E se partissi per Leicester?

Leicester, 285.000 star da intervistare

Leicester è la notizia del momento.
Nell’anonima cittadina inglese, ogni impercettibile evento è di interesse globale.
I 285.000 abitanti, potenziali divi di talk show: i media pagano oro per intervistare un leicesteriano doc.

Carta igienica morbida o colorata?
Esistono gli alieni?
Insalata con aceto o limone?

Le domande di sempre si arricchiscono di un nuovo tassello: l’opinione del tifoso vincitore della premier League 2016!

E se andassi a Leicester, li centro del mondo?

La nuova casa del circo mediatico

L’avido circo mediatico, alla continua ricerca del «mostro» da sbattere in prima pagina, deve sfamare le ingordigie del telespettatore-zapping.

Due, tre giorni di full immersion tra le vie del capoluogo inglese, tra le pareti delle ordinate villette a schiera a cento miglia da Londra.

Poi, d’incanto, di Leicester non ne sentiremo più parlare.

Napoli – Leicester, 2240 chilometri

Il diritto di cronaca imporrebbe al sottoscritto una trasferta nel centro del mondo.
Un’intervista a Claudio Ranieri?
Un selfie con il Sindaco?

Napoli-Leicester: Google Map calcola 1.392 miglia pari a 2240,207 chilometri da percorrere con l’auto in 21 ore e 28 minuti (19 ore 54 minuti senza traffico).
Oppure in aereo da 232€.

Guardo il meteo.
Le nuvole vanno via, ritorna il sole.
Da lunedì il circo mediatico monterà le tende in un’altra arena, alla ricerca di un nuovo «mostro» da beffeggiare.

Meglio un weekend al mare.


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Le ossessioni alimentari di un quarantenne moderno

Soia, semi di lino ed antiossidanti

«Assaggia i semi di lino, sono speciali».
A casa di coetanei ritrovo le manie alimentari di noi, over quarantenni.

Il menù generazionale prevede:

  • azzeramento della carne rossa
  • a colazione, il tè (meglio se verde) a favore del latte (pesante da digerire)
  • a pranzo e/o cena, hamburger di soia, insalata di tofu, seitan al forno
  • alla scoperta dei valori nutrizionale di quinoa e affini
  • verdura e frutta di stagione a tutte le ore

Semi di lino, soia, tofu, seitan, antiossidanti: i cibi vegetariani aiutano a star meglio

Cibi vegetariani per tutti

La lotta alla pancia da impiegato-sedentario ingrassata dalle serate dopo cena da-Re-dello-zapping-srotolato-sul-divano-davanti-la-tv si combatte con un tuffo nel mondo vegetariano.

Al supermercato, il reparto dedicato ieri agli integralisti della salute, oggi è un settore di massa (con i prezzi in aumento vista la richiesta crescente).

Tips and tricks

E’ furbo allungare le braccia per la presbiopia galoppante, sperimentare pilates per prevenire il mal di schiena, utilizzare Runtastic per contare i diecimila passi al giorno consigliati dal dottore, bere otto bicchieri d’acqua in otto ore e mangiare lo yogurt a metà mattinata, preferire il caffè d’orzo e lo zucchero di canna se necessario.

Il trionfo dell’integrali tra pane e pasta e gli immancabili cibi antiossidanti (mandorle, noci e frutta secca) completano il quadro della prevenzione ed attenzione alla forma fisica non più «quella di una volta».

Fissazioni?
Ossessioni moderne di un quarantacinquenne preoccupato?
No.
Significa accettare i cambiamenti del proprio fisico col trascorrere del tempo.

Adattarsi è sintomo di intelligenza.
Ad ogni età.


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I profumi dello stadio (San Paolo)

Stadio San Paolo, prima di Napoli – Verona

Lo sfilatino al prosciutto cotto e provolone di Sorrento non può nulla contro il mega-frittatone della simpatica famigliola accampata d’avanti al sottoscritto.
«Favorite, ce ne è per tutti!», la gentile signora effettua un giro a 360 gradi ed offre un quadratino di omelette a chiunque rientri nel cerchio magico.

In effetti, la premurosa donna non si è risparmiata: col frittatone potrebbe sfamare l’intero settore dei distinti dello stadio San Paolo!

Il giovanotto alla mia destra – a dispetto di una esile corporatura – sfoggia un panino ripieno di salsiccia&friarielli, il binomio inscindibile al pari di Insigne&Higuain.

Alle mie spalle, un gruppo di amici degusta solo un misto di pizze e crocchè.
«Devono essere a dieta» ridacchio alla battuta mentale mentre un profumo di cucina casareccia invade gli spalti gremiti (siamo in 45 mila).

Allo stadio San Paolo, prima di Napoli Verona

Il rito del panino

Dopo la spettacolare vittoria contro la Lazio di qualche anno fa, cedo alle richieste del pargoletto e ritorniamo allo stadio.

Ieri toccava a me e mio padre, oggi a me e mio figlio.

Ingurgitare il panino sugli spalti è un rito intramontabile che si tramanda di generazione in generazione.

Allo stadio, la condivisione è totale

Osservo divertito: l’atmosfera surreale dello stadio favorisce la condivisione di emozioni e … cibo.

Il tuo vicino – un perfetto sconosciuto – per due ore diviene il complice col quale allearsi, un fratello da abbracciare nella felicità del gol ed un amico fedele su cui appoggiarsi nel momento della sofferenza.

Sensazioni indescrivibili che nessuna pay-tv con la più sofisticata tecnologia potrà mai trasmettere.
Per fortuna.


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Al Capri Watch Cup con Filippo Volandri [FOTO]

Capri Watch Cup , Volandri vs Naso

Giungo sui campi rossi del Tennis Club Napoli pochi istanti dopo l’inizio del terzo e decisivo set.

L’incontro tra l’esperta racchetta di Filippo Volandri e lo sconosciuto (per il sottoscritto) Gianluca Naso attira un pubblico che, dall’applausometro personale, sembra tifare per il tennista meno illustre.

Al Capri Watch Cup per assistere all'incontro di Filippo Volandri

Mi bastano pochi minuti per anticipare il verdetto : la vecchia volpe Volandri avrà la meglio e porterà a casa il derby italiano.
Dopotutto parliamo del tennista che nel 2007 batté Re Roger Federer in una indimenticabile sfida al foro Italico di Roma.

L’esperienza – soprattutto al terzo set – aiuta.

Capri Watch Cup, Volandri alla battuta contro Naso

Capri Watch Cup all’ultima moda

L’atmosfera è quella solita: giovani hostess dettano i giusti tempi per assistere agli incontri, ragazzi del circolo assunti come felici racchettapalle, tipi abbronzati vestiti all’ultimo grido, spuntano i tatuaggi sulle braccia denudate per l’occasione.

Alcuni stand vendono auto inaccessibili mentre il costoso sponsor fornisce l’ora esatta.

Al Capri Watch Cup, fasi di gioco tra Volandri e Naso

Il tennista torinese – numero uno d’Italia dal 2003 al settembre 2007 – chiude in bellezza: regala al pubblico non pagante un’elegante volee come ultimo punto dell’incontro!

Volandri vola ai quarti di finale del torneo partenopeo, io volo sul vicino lungomare.

Arrivederci Capri Watch Cup, tornerò il prossimo anno.


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Il serial killer napoletano

Il serial killer: 30 vittime

L’hanno fermato alla trentesima vittima in meno di un anno.
Il peggiore (o migliore, la questione è opinabile) serial killer crolla e cade nella trappola preparata con cura dai nemici (o amici, anche quest’altra questione è opinabile).

L’assassino era braccato dall’intera nazione.
Ogni domenica l’Italia attendeva il passo falso, la traccia per catturarlo, la mossa sbagliata per condannarlo o quell’impercettibile movimento del labiale da carpire con i più sofisticati mezzi tecnologici da usare come prova schiacciante.

Il «mostro» doveva essere fermato, ad ogni costo, lecito o illecito con le Istituzioni disposte a chiudere un occhio (anzi, entrambi).

Il crollo: domenica 3 aprile ore 16.45

Il crollo avviene lontano da Napoli, la città nella quale si esprime al meglio.
Ad Udine il serial killer crolla sotto i colpi vendicativi dell’uomo nero inviato dal Palazzo.

La spietata caccia termina domenica 3 aprile 2016 alle 16.45.
L’inafferrabile, imprigionato, sfoga la rabbia come un leone in gabbia ma stavolta non può nulla contro le forze oscure del Nord.

Gonzalo Higuain, il serial killer della serieA fermato dopo 30 gol

La condanna esemplare

Il Palazzo spinge per evitare pericolosi precedenti e previene eventuali sconti di pena.

Al serial killer verrà inflitta una condanna esemplare.

Quando tornerà libero, verrà controllato metro dopo metro ed alla prima parola sbagliata, da recidivo, verrà sbattuto immediatamente fuori gioco.

Il ritorno

Rivedremo il serial killer di nuovo in azione agli inizi di maggio.
Quattro settimane di carcere duro – senza calcio – lo renderanno ancora più determinato.

A presto serial killer argentino, ti aspettiamo.


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Il ciclista napoletano

La gioia del ciclista

Pedalo per San Gregorio Armeno con calma, tra turisti e passanti.
Il famoso vicolo è affollato anche in un anonimo venerdì pomeriggio di marzo.

Giro in bici nel centro storico di Napoli, esperienza per pochi fortunati, affascinante ed alquanto originale.

Osservo vetrine, bancarelle, presepi, chiese, volti e colori.
Incamero odori e profumi.

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Pedalare a Napoli tra mille difficoltà

Pista ciclabile assente, pavimentazione sconnessa rendono faticoso ogni singolo metro percorso.

Mancanza assoluta di cultura ciclistica, un continuo zigzag tra pedoni e sanpietrini malefici trasformano la bici in un doloroso yoyo.
Ogni sussulto una pugnalata alla schiena.

Pedalare a Napoli è un’impresa eroica.

Bicicletta a Napoli, una scelta coerente

Sono conscio: l’indubbia morfologia del territorio partenopeo – salite / discese / strade strette / vicoli / buche – non favorisce l’uso della bici per spostamenti quotidiani.

Eppure desidero pedalare in città perché girare in bici è coerente con la mia personale visione della vita.

Acquisto una bici a pedalata assistita ed aderisco all’esercito – ancora in minoranza – di cittadini napoletani che, nonostante tutto, lasciano l’auto in garage e raggiungono il luogo di lavoro con mezzi non inquinanti.

Il motore elettrico montato discretamente sul mezzo permette di affrontare il tragitto casa-lavoro con serenità.
Giungo in ufficio senza particolari sforzi fisici eppure l’attività quotidiana aiuta il corpo, rilassa la mente, combatte lo stress, mi aiuta a star meglio.

Nonostante il traffico, lo smog ed i mille «mostri» presenti in una metropoli dove il ciclista è considerato ancora un alieno da abbattere.

Io, ciclista (napoletano) felice

Io, ciclista (napoletano) felice

Un fantastico itinerario verso il mare

Saluto San Gregorio Armeno.
Procedo lungo i decumani, raggiungo via Toledo, intravedo il teatro San Carlo, l’ennesimo slalom intorno alla fontana di piazza Trieste e Trento ed accelero verso piazza del Plebiscito.

Ancora poche pedalata ed intravedo il mare.
Sulla mia e-bike sembra di volare, piccole lacrime escono spontaneamente dagli occhi colpiti dal vento gelido d’autunno.

Arrivo sul lungomare.
Mi fermo, osservo le onde ancora alte.
Tolgo i guanti.
Poi il casco.

Con la mano destra mi asciugo gli occhi.
Sorrido mentre guardo l’orizzonte blu.

Anche oggi ho sconfitto i mille «mostri».
Anche oggi sono un ciclista (napoletano) felice.

Quando sei in salita e non ce la fai più, le gambe ti fanno male e vuoi fermarti, è giunto il momento di pedalare ancora più forte.

Mario, un ciclista napoletano


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Un babà (bianconero) indigesto

Da Torino mi inviano un babà bianconero, un boccone amaro difficile da digerire.

Un babà bianconero indigesto

Pubblico lo scherzo, ringrazio il mio amico per il dolce pensiero, sorrido ed attendo tempi migliori: prima o poi, il babà tornerà napoletano 🙂

Dagli XFiles: forza Napoli, noi ci crediamo!

XFiles, l’augurio di Mulder e Scully

Fox Mulder e Dana Scully tifano Napoli.
E’ quanto emerge dal sito ufficiale degli XFiles a poche ore dal big match con la Juventus.

Con una nota ufficiale, i due agenti speciali dell’FBI che da anni combattono per svelare la verità sugli alieni, incitano gli azzurri con la passione di due tifosi qualsiasi.

Fox Mulder e Dana Scully, gli eroi degli XFiles tifosi del Napoli

Fox Mulder e Dana Scully, gli eroi degli XFiles tifosi del Napoli

I want to believe

Per l’uomo capace di fornire spiegazioni impossibili a fenomeni a dir poco soprannaturali, stavolta non c’è nessun mistero: la superiorità del Ciuccio è schiacciante!
La piccola zebra – anche da un punto di vista scientifico – non ha possibilità alcuna.

Lei, rapita dal fascino di Higuain, lancia in un promessa-choc:  se il Pipita bucherà la rete di Buffon, nella prossima serie la vedremo con i capelli (oggi rossi) dipinti d’azzurro!

Stasera, insieme a tutta la città, anche loro saranno incollati alla pay-tv: come noi, ci credono!


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41 gradi: il caldo inverno napoletano

Napoli Campione d’Inverno

L’inverno napoletano è caldo.
Il termometro segna 41 gradi.

La sciarpa ed il cappello giacciono nell’armadio dal quel lontano dicembre del 1989.
Il letargo dura da ventisei anni, finalmente è giunto il giorno tanto atteso.

I 41 gradi, frutto di una stagione pazzesca, generano una valanga azzurra che travolge lo stivale.

A Milano e Torino sono abituati alle nevicate, fiocchi bianchi tutti eguali.
Da noi invece la neve è evento raro ed ha un colore speciale: è blu.

Quando cade – prima d’oggi, solo tre volte nella storia – è un’immagine indelebile da tramandare ai posteri.

Sarari e l'inverno napoletano da 41 gradi

La primavera napoletana

Nell’entusiasmante inverno, mentre il ciuccio continua a volare, la lupa sembra un agnellino impaurito, il giglio appassito soffre l’altezza, il diavolo spuntato è più docile di un angioletto.
Resta l’instancabile zebra, resuscitata dalle ceneri autunnali, corre veloce.

Vedremo come andrà a finire.
I conti li tireremo in primavera.

Per ora tiro fuori la sciarpa ed il cappello azzurro.
Questo dicembre bollente da 41 gradi va festeggiato.
L’inverno del  ’90 lascia ben sperare.

Un po’ di #happytudine e lo SMAU sorride

#happytudine, una gioia, una speranza

Ho il piacere di ascoltare la brillante Eufemia Scannapieco, portatrice sana di #happytudine (il lato pink della Rete) al workshop Brand reputation e community building: team di lavoro coesi per community felici.

Eufemia Scannapieco portatrice sana di #happytudine allo SMAU Napoli

Eufemia Scannapieco portatrice sana di #happytudine allo SMAU Napoli

Il workshop di Eufemia è fresco, positivo e tocca temi importanti con la leggerezza di un sorriso.

#happytudine è un concetto che abbraccia punti di vista ampi: in quell’attimo in cui tutto ti sembra estremamente impossibile, in cui sei sul baratro e le emozioni tendono alla negatività, l’#happytudine ti apre una speranza, quell’oltre che serve sempre.

Dopo Eufemia, la noia

Giro per lo SMAU Napoli 2015 con l’entusiasmo che si spegne passo dopo passo.

«Startup», «opportunità», «innovazione» gli slogan ripetuti ad ogni stand ed il noioso tecno-mantra perfora l’udito come una mitraglia.

«siamo una startup rivoluzionaria», «offriamo nuove opportunità», «la nostra app migliorerà il mondo …»
… bla bla bla …

La solita minestra riscaldata.
Idee nuove già vecchie.

SMAU Napoli, idee nuove già vecchie

SMAU Napoli, idee nuove già vecchie

Alla ricerca di fondi

Il piccolo padiglione6 della Mostra d’Oltremare assomiglia, per gran parte, ad una parodia della Silicon Valley.

Informatici di ogni età alla ricerca di un investitore o – meglio ancora – di un finanziamento pubblico per lanciare la propria idea rivoluzionaria.

SMAU Napoli, alla ricerca di fondi

SMAU Napoli, alla ricerca di fondi

Dal palco dei workshop, sedicenti esperti di Information Technology dibattono dei massimi sistemi ma alla fine, scava scava, l’evento non è coperto dal wifi ed al bar una bottiglina d’acqua costa sempre un euro e mezzo.

Speffy.com la lieta sorpresa

Tra i novelli Steve Jobs, ritrovo un mio ex collega HP: l’eclettico Ing. Salvatore Rullo ideatore del «booking dello sport».

In 60 secondi l'Ing. Salvatore Rullo presenta speffy.com

In 60 secondi l’Ing. Salvatore Rullo presenta speffy.com

La sua creatura, Speffy.com è un motore di ricerca: digiti la città e con un clic ottieni l’elenco dei centri sportivi nella zona desiderata.

In sessanta secondi, è lo stesso Salvatore a presentare il prodotto durante un workshop per le nuove startup.

lo sport che vuoi, dove vuoi, quando vuoi.

L’ascolto con entusiasmo.
Dopotutto ha avuto il coraggio di tuffarsi in un’attività nuova, nella quale crede e spende con passione il suo tempo.

Bravo Salvatore, l’#happytudine sia con te!

Allo SMAU con Salvatore Rullo, ideatore di speffy.com

Allo SMAU con Salvatore Rullo, ideatore di speffy.com

Piscina Scandone, i numeri dell’inefficienza

Ruggine nell’acqua: stop di due settimane

«Per colpa di un tubo rotto c’è della ruggine nell’acqua e l’ASL ha chiuso per controlli».
E’ la spiegazione fornita dall’Amministrazione della piscina Scandone per l’ennesimo imprevisto che ha fermato le attività per due settimane di novembre (nel momento in cui scrivo).

Da quanto ricordo, anche lo scorso anno (2014), accadde il medesimo incidente.

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Il fallimento della Piscina Scandone

Se la piscina Scandone di Napoli fosse gestita da un privato, l’imprenditore avrebbe già dichiarato fallimento.

Le foto del’incuria pubblicate lo scorso 18 novembre nel post Scandone, la piscina di Napoli tra degrado e voglia di nuotare testimoniano l’assenza di manutenzione regolare da parte degli addetti.

I bagni guasti da quattro mesi sono ancora inutilizzabili, le docce funzionano a scartamento ridotto, le luci fulminate restano spente per intere settimane.

Uno dei bagni della piscina Scandone: «GUASTO» da quattro mesi

Uno dei bagni della piscina Scandone: «GUASTO» da quattro mesi

Anche l’aumento del prezzo delle schede

Annoto anche l’aumento di prezzo delle schede magnetiche utilizzate per accedere alle docce ed i phon a muro presenti negli spogliatoi: da 1,5€ per otto passaggi a 2€ per dieci (ogni doccia ed utilizzo dell’asciugacapelli prevedono due passaggi).
Ovviamente, in corrispondenza di tale incremento, non si evince una miglioria del servizio (anzi …).

I numeri dello scandalo

Scandalizzarsi o adattarsi (anzi, accontentarsi) dipende dalla sensibilità di ognuno di noi.
Dunque, vado oltre: ragiono sui numeri (fino a prova contraria, la Matematica è certezza).

Seguono le date salienti dell’ultimo anno, la misura dell’inefficienza della Scandone:

  • metà giugno 2015: chiusura estiva
  • inizio ottobre 2015: apertura della stagione agonistica
  • novembre 2015: chiusura della struttura per due settimane
  • dicembre 2015: chiusura della struttura per il ponte dell’Immacolata e delle vacanze natalizie (scommetto fino all’Epifania)

Da veloci calcoli:

  • tre mesi e mezzo di chiusura estiva (con zero lavori di manutenzione apprezzabile e/o visibile per noi utenti)
  • ottobre attività piena
  • tra novembre e dicembre, su nove settimane almeno quattro saltano per la rottura del tubo e feste natalizie
  • riapertura della piscina nel nuovo anno (dopo l’Epifania?)

Le dichiarazioni dell’Assessore allo Sport del comune di Napoli

Causa rottura del tubo e ruggine in acqua, Repubblica Napoli evidenzia l’impossibilità di giocare le partite di pallanuoto dell’A1:

Per la città di Napoli è una brutta figura perché sabato 28 novembre sono in programma due partite di A1 di pallanuoto, Acquachiara -Trieste ed addirittura il derby tra Posillipo e Canottieri.

L’assessore allo sport del Comune di Napoli Ciro Borriello dichiara:

“Il tubo era stato sostituito regolarmente martedì, i tecnici in tempi record avevano pure provveduto ad isolarlo. Purtroppo le analisi hanno dato esito non conforme su un campione d’acqua marginale, che si trova vicino ai filtri. Probabilmente si tratta di un residuo di ruggine che però ci impedisce di riaprire l’impianto. Ho chiamato le società di pallanuoto per scusarmi, lunedì alla riapertura degli uffici dell’Arpac provvederemo immediatamente a far analizzare un altro campione”.

Il disagio degli utenti e delle società sportive

Nessuno pensa alle centinaia di atleti (dai bimbi agli anziani) costretti a subire l’ennesimo disagio dovuto all’assenza di manutenzione regolare che meriterebbe il vecchio e glorioso impianto di viale Giochi del Mediterraneo?

Chi risarcirà i danni economici subiti dalle società private che lavorano con professionalità, disponibilità e tamponano i molteplici imprevisti per noi utenti?

Domande senza risposte.

Alla piscina Scandone vige una sola amara certezza: prima di nuotare, armati di tanta pazienza.


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