Il fascino della carta stampata?
Dal web al giornale.
Il post Scale mobili al Centro Direzionale: cosa accadrebbe dopo il tocco magico della Fatina? è stampato nero su bianco, a pagina 7 del numero di novembre di Vivere, il mensile di informazione del Centro Direzionale di Napoli.
L’ammetto: toccare un mio articolo, avere tra le mani un pezzo di carta sul quale sono impressi i pensieri tramutati in parole, mi stupisce sempre.
E anche stavolta, leggo e rileggo il pezzo, e sorrido soddisfatto.
Un ringraziamento a Vivere
Il giorno dell’uscita del numero di novembre (distribuito gratuitamente nelle edicole, negozi e bar del CDN ), in ufficio ricevo una busta con varie copie del giornale.
Sfoglio ed a pagina 7 trovo l’articolo.
Un pensiero davvero gentile (e gradito).
Ringrazio pubblicamente il Direttore e la Redazione per l’attenzione e la premura.
Contro ciò che «normale» non è
Immagino i mille volti dei Lettori.
Con il giornale tra le mani, durante un caffè, in metropolitana o nella pausa pranzo, scorrere gli occhi tra le righe del periodico.
La foto delle indecorose scale (im)mobili che ogni giorno loro stessi osservano, magari attraversano indifferenti, assuefatti allo stato di incuria nel quale versano, cattura lo sguardo.
Meditare del perché tale opera sia in uno stato di abbandono, a chi tocca pulirle, perché non sono state protette, riparate e messe in funzione.
Di chi la responsabilità di tale scempio?
Quesiti scontati privi di risposte razionali.
Ecco, questo è il punto: evitare di accettare come «normale» ciò che normale non è.
Pensare che, tale concetto venga condiviso con i tanti lettori di Vivere, mi inorgoglisce.
E se anche uno solo di loro riflette, si scuote e torna a scandalizzarsi difronte il degrado delle scale (im)mobili, il nostro piccolo, grande obiettivo sarà raggiunto.