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Sbatti il mostro in homepage!

Tag: statistiche

Caro amico ti iscrivo …

Voi, persone speciali

Ho una convinzione granitica: i miei lettori sono persone speciali.
Desidero conoscere ogni singolo navigatore del mio piccolo (rispetto all’Universo) e grande (per le soddisfazioni che mi regala) blog di «mostri» per ringraziarlo personalmente del tempo dedicato ai miei post.

I numeri e le gelide statistiche non mi interessano

Quando scrivo, ogni articolo nasce dalla personale percezione della realtà, l’entusiasmo di condividere un’esperienza mi permette di superare le mille difficoltà nel trovare le giuste parole necessarie per trasferire le riflessioni volanti dal cervello in una pagina web dignitosa.

Avere la certezza dell’esistenza di donne e uomini dietro ad un computer connesso in Rete fisse con gli occhi sulle righe di un mio post, l’immagine di un sorriso sul viso di una lettrice, la curiosità per una riflessione nella mente di un giovane, riuscire ad ottenere la vostra fiducia perché siete sicuri che tra le pagine di faCCebook.eu non troverete mai una volgarità e facili mezzucci per attirare l’attenzione, mi riempe di orgoglio.

Tra tanto amore, poi, la fedeltà è un sentimento che apprezzo particolarmente e desidero premiare.
Prima, però, confesso un candido peccato di gioventù:

ho un occhio di riguardo per gli iscritti alla newsletter di faCCebook.eu

La newsletter di faCCebook, email tra veri amici

Instancabili seguaci, tenaci sostenitori, supporter sempre e comunque, i fidati che ricevono gli aggiornamenti via e-mail … i miei amici di avventura sono la vera forza, coloro che, quando i «mostri» sembrano imbattibili, continuano a tifare con un unico coro: «tranquillo, siam qui noi».

A questo «esercito del bene» va il mio regalo esclusivo:

una nuova newsletter più affascinante ed attraente.

Con l’immagine del «mostro» in anteprima, i fortunati riceveranno un messaggio elegante, leggero, mai invadente ed ovunque saranno potranno leggere il post.

Per chi rinuncia alla battaglia, invece, basta un click per la cancellazione dalla lista di distribuzione – un’opportunità remota da escludere, giusto? 🙂

Bene: non resta che ringraziare gli abbonati ed invitare il resto del globo ad iscriversi.
Registratevi, basta un attimo per entrare dell’esercito di navigatori speciali che combattono contro ogni «mostro» in qualsiasi angolo del Pianeta.


Restiamo in contatto: ricevi la newsletter

Ammazziamo il terremocro

Il terremoto

Il terremoto: impossibile da prevedere, finché dorme non provoca danni ma quando si presenta nessuna azione dell’uomo può impedire il progressivo avanzamento.

Si agisce rimediando alle conseguenze della catastrofe (piccola o grande che sia) e si può solo sperare che la scossa successiva non si presenti forte come la precedente.

Le uniche certezze sono legate alle esperienze passate: gli esperti studiano la letteratura e le statistiche guidano le previsioni, probabili ma mai certe ed in caso di un nuovo, imprevedibile evento eccezionale gli studiosi aggiornano i dati.

Gli archivi guideranno le future generazioni in caso di una nuova calamità.
Contro il terremoto, oggi la scienza è impotente.

Il terremocro: analogie tra il terremoto ed il cancro, «mostri» da sconfiggere

Il cancro

Il cancro: impossibile da prevenire, finché è asintomatico non provoca apparenti danni ma quando si manifesta è già troppo tardi.

Se non si asporta chirurgicamente, nessuna azione medica ha effetti efficaci e duraturi ed in caso di progressione della malattia il dottore può ben poco.

In molti casi (purtroppo) si può solo sperare di preservare una situazione di non peggioramento, lavorare giorno per giorno e rimediare alle conseguenze (piccoli o grandi disagi che siano) e agli scompensi provocati dal tumore.

Le uniche certezze sono legate alla letteratura del caso: le statistiche guidano le previsioni degli oncologi, le sperimentazioni forniscono risultati ancora alterni e mai certi.

Il cancro, oggi, in molti casi è ancora una malattia incurabile.

Il terremocro

Il terremoto ed il cancro, due «mostri»per ora  imbattibili, l’uno distrugge tutto ciò che incontra l’altro ogni organo che infetta.

Ma la storia un giorno cambierà e del terremocro, in un futuro non troppo lontano, non ci sarà più traccia.

Il mio augurio per il prossimo futuro è semplice:

FACCIAMO PRESTO,
AMMAZZIAMO IL TERREMOCRO


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La reazione del tennista

Tennis, sport di vita

Non sono mai stato un asso del tennis, lo possono confermare i miei avversari che – in più di vent’anni di onorata carriera – ho affrontato senza troppe pretese.

I risultati parlano chiaro: giocavo solo per divertimento ed ho appeso la racchetta al chiodo quando il piacere di sudare sulla terra rossa è divenuto prima sforzo e poi noia.

Il tennis, però, mi ha forgiato il carattere: è uno sport singolo e come tale insegna a contare solo su se stessi, riflettere, incoraggiarsi, mormorare tra sé e sé per ritrovare la concentrazione perduta.
Inoltre, presenta una peculiarità unica nel suo genere: il tuo avversario per batterti deve necessariamente chiudere l’ultimo punto.
Anche se conduce 6-0, 6-0, 5-0, 40-0 con servizio a favore ed innumerevoli match-point, la partita non termina finché non completa i tre fatidici set.

E nella storia di questo nobile sport, quanti incontri apparentemente impossibili poi sono stati teatri di epiche rimonte e memorabili vittorie?

Non serve disturbare il re delle statistiche sportive, il mitico Rino Tommasi per rispondere … io stesso ho assistito a tanti “miracoli” in diretta tv.

La reazione

Perché il vero tennista ha tra le sue corde un’arma inconfondibile, una tecnica che non ti insegna nessun coach, un colpo naturale che nemmeno gli allenamenti più faticosi possono migliorare, o ce l’hai oppure è inutile provare ad impugnare una racchetta: la capacità di reagire alle avversità.

Non abbattersi mai, nemmeno quando manca un soffio alla fine del sogno, rialzarsi ed iniziare nuovamente a colpire la palla con la giusta grinta, forza e concentrazione.

Così puoi anche perdere l’incontro – dopotutto la sconfitta è parte dello sport – ma dentro di te sei conscio che hai lottato fino all’ultimo senza mai rinunciare.

A quel punto, il risultato non conta più.

La reazione del tennista, insegnamento di vita

foto di repertorio

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