E se giungesse un Sindaco integerrimo?
Esco dal cinema con un senso di vergogna.
L’ora legale, il nuovo film di Ficarra e Picone, lascia interdetti.
La trama è incentrata su una domanda semplice dalla risposta non scontata.
L’italiano si lamenta della malapolitica.
Istituzioni corrotte, politici-ladri, nessuno compie il proprio dovere, meritocrazia assente, favori ad amici e parenti invece di operare per il bene comune.
Ebbene, se per una serie di coincidenze assurde, il Sindaco della tua città (piccola o grande, al sud o al nord) è una persona onesta, integerrima, incorruttibile, applica la Legge senza preferenze alcuna, rispetta le regole: come reagisce la società?
(attenzione, parliamo di un Sindaco che, in altri Paesi, è «normale» mentre da noi sembra un alieno)
Italiani, popolo senza regole?
Siamo un popolo senza spina dorsale?
Allergici ad ogni tipo di regola del vivere civile?
Esiste una remota possibilità di cambiare la nostra nazione?
L’ora legale strappa risate amare su assurdità nostrane nelle quali ci riconosciamo perché vissute in prima persona.
Il film ha il merito di scuotere lo spettatore assuefatto alla ordinaria inciviltà che appare oramai ineluttabile.
Una fotografia comica e penosa dei nostri tempi, un film che non ti aspetti dal duo siciliano.
Perché al di là delle facili battute sulle difficoltà della raccolta differenziata, dell’accettazione del parcheggio in doppia fila, dei favoritismi per il non-rispetto della coda — è in discussione la cultura di un paese.
E’ facile criticare il prossimo ma essere onesti implica anche una serie di sacrifici individuali, l’azione in prima persona, il rifiuto del compromesso.
Siamo capaci?
L’onestà? La pretendiamo solo dagli altri
Vogliamo onestà dalle Istituzioni?
Pretendiamo trasparenza dai politici?
Esigiamo il rispetto delle regole?
Concetti affascinanti ma validi per gli altri.
Noi, invece, siamo esenti: gettiamo il sacchetto dell’immondizia a tutte le ore, accettiamo un favore dal politico di turno ma spariamo, sbraitiamo, urliamo contro il vicino se deposita il sacchetto fuori orario oppure è un raccomandato.
Assolviamo noi stessi e condanniamo gli altri: la ricetta è servita.
Ma dove ci porterà questo atteggiamento egoistico?