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La dura vita del cameraman: dietro le quinte del convegno «Salute e benessere» [VIDEO]

Io, cameraman per passione

A volte mi regalo un cameo, è raro ma succede.
Accade quando l’evento mi coinvolge.
Perlopiù resto dietro la videocamera, nascosto dai flash e dalle condivisioni social.

Non amo le luci della ribalta.
Amo, invece, riprendere gli altri e renderli attori protagonisti.

Registro le scene di un film personale, immagini accompagnate dalla giusta colonna sonora, da rivedere dopo qualche tempo col sorriso sulle labbra.

Rivedere non per nostalgia.
Rivedere per riprovare quel sano sentimento che ti fa pensare: «però, sono riuscito nell’impresa».

La dura vita del cameraman: dietro le quinte del convegno «Salute e benessere»

Al convegno BeTime sull’alimentazione

Il convegno La prima prevenzione è a tavola organizzato da BeTime, l’Università del tempo libero, merita la dovuta attenzione.

Dunque, accetto con piacere l’invito.
Armato di videocamera, riprendo gli esperti, registro le riflessioni della platea.

Un dibattito su alimentazione e salute.
Argomenti interessanti, la serata è ben spesa.

Il cameraman, il regista ed il montatore

La sera, a casa, scarico i filmati sul computer.
Con calma, rivedo ogni ripresa.
Come sempre, non sono pienamente soddisfatto del lavoro.
E’ sfuggito quel fotogramma, una scena risulta mossa, manca una frase che avrei voluto inserire.

Il regista che vive dentro di me, è sempre molto critico con il cameraman.

Inizio il montaggio.
Elimino le scene morte, taglio gli interventi lunghi, cerco di dare spazio ai presenti.
Nel film, ognuno merita una parte.
Infine, scelgo la colonna sonora – elemento fondamentale per il successo del video.

Dopo un paio di ore, creo un videoclip di due minuti.
Per il sottoscritto, la giusta durata per mostrare tutto senza annoiare lo spettatore.

A voi il risultato. 


 


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SMAU2017, i sottotitoli della delusione

SMAU2017, manifestazione senza coraggio

L’hashtag innovazione trionfa in ogni angolo del piccolo padiglione 6 della Mostra d’Oltremare di Napoli.
Perché allo SMAU Napoli le startup dovrebbero essere di casa.
Invece, giro e rigiro, la parte del leone è recitata dai soliti noti: Regione Campania e TIM su tutti.

E’ proprio lo stand della Regione Campania a spegnere l’entusiasmo del sottoscritto.

Se l’uno per cento di ciò che pubblicizza corrispondesse alla realtà, vivrei nella Silicon Valley italiana.
Dagli slogan da campagna elettorale, sembra che siano disponibili milioni di euro per finanziare idee e progetti.
Assegnati con la massima trasparenza.

La realtà, purtroppo, racconta ben altre (tristi) storie.

Allo SMAU2017 con Salvatore Rullo di Dasir Tech

Novanta secondi con Dasir Tech

Novanta secondi per presentare la propria start up.
Dopo aver seguito i workshop sui Big Data, ascolto con interesse le parole di Salvatore Rullo, ex collega HP ed oggi CEO di Dasir Tech, società campana ideatrice di Speffy.com, il motore di ricerca dello sport.

«Ecco una vera start up, partita da zero, capace di trasformare una passione in lavoro» rifletto mentre Salvatore condensa, nel minuto e mezzo a lui assegnato, la missione della sua azienda.

Preciso come un treno svizzero, giunge al novantesimo secondo con disinvoltura per concludere orgoglioso «Speffy.com, vincitrice dell’XI Edizione del Premio Best Practices per l’innovazione presso la stazione marittima di Salerno».

L’esperienza di Dasir è una storia che desidero trovare allo SMAU.
Il workshop stantio, lo stand istituzionale trito e ritrito, no.

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Coraggio SMAU!

Da una manifestazione davvero innovativa, attendo scelte ardite.
Puntare sul coraggio invece del solito minestrone, aprire spazi agli sconosciuti anziché ai soliti noti, puntare su idee rivoluzionarie piuttosto che su spot inflazionati.

Sogno, nella prossima edizione, di capovolgere gli schemi: novanta secondi alla Regione Campania e alla TIM, il resto dedicato alle piccole start up con idee rivoluzionarie.

SMAU2017, il video

Dopo la dovuta premessa, può partire il video.
Il post funge da sottotitoli per il pessimo audio – me ne scuso.

La colonna sonora, Ritorno al futuro, invece, è di buon auspicio.


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I sensi, questi sconosciuti [Domande perBeni]

Amore in cucina

“Egregio dr.Beni la seguo da sempre! Il mio cruccio è la cucina, alchimia di sapori ed odori, per me é una vera passione.
Cucina e creo , anche mentre dormo, ricette sempre nuove e cucino per lui, Anselmo.  Potrei cucinargli anche una scarpa e la sua affermazione sarebbe sempre la stessa: buono!
Me lo dice da 5 anni, non aggiungendo altro.
La mia domanda é ha senso continuare per chi forse non ha i sensi?”
(Golosacreativa)

Amore in cucina, risponde Antonio P. Beni esperto in aMORE (con la «a» minuscola)

Antonio P. Beni risponde

Cara Golosacreativa,
durante la guerra del Golfo ho affrontato lo stesso problema.
Ero il Generale addetto alla mensa per l’esercito Iracheno.
Al tempo avevo sperimentato un menù a base di lisca di pesce disidratata, uova in cartoccio e zucchine saltate su mine.

Le truppe non apprezzavano , loro volevano altro, qualcosa di rozzo, di volgare e con glutammato.

Fu così che mi proposi come infiltrato nell’esercito americano.
Dovevo scoprire cosa il nemico mangiasse per essere così pieno di gioia.

Entrai nel esercito USA grazie ad coupon scaricato su iOmaggi.

Presto capii che non era cosa si preparava ma Come si presentava la cosa … le pietanze dovevano dire “‘mangiami che poi il colesterolo sale come se vedesse Miriam Leone nuda su un letto di foglie di croccante pancetta”.

Intanto però la guerra era finita e tornai a fare lo spazzacamino in Corea del Nord.

Prova a servire ad Anselmo una tartare di pesce spada con melanzane saltate adagiate su una fonduta di latte e menta.

Prima di servire, annuncia, avendo cura di essere nuda “Amore non mangiarla ti farà malissimo” e poi con la mano destra prendi una manciata di cibo dal piatto, ingoialo come se non avessi mangiato da mesi e poi leccati le dita lentamente.

Vedrai che le cose cambieranno, soprattutto se ci fai un video per YouTube.

Chi è Antonio P. Beni, esperto in aMORE

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    La miglior playlist anni 80

    Playlist anni 80, tre canzoni indimenticabili

    Dietro ogni uomo, c’è sempre una playlist di successo.
    La regola d’oro vale anche per il sottoscritto.

    Perché se avessi tesi l’orecchio, avrei sentito le calde note di Losing My Religion sulla nave che solcava le onde della Puglia per quella indimenticabile vacanza in sacco a pelo sulle isole greche (1988).

    Se avessi potuto, avrei catturato l’assordante musica dei Depeche Mode sparata a tutto volume in quel piccolo albergo tra le montagne isolate dell’Abruzzo mentre il proprietario raccontava il suo sogno di ex DJ (1989).

    Sbaglio o dopo la tesi di laurea (1998), nel bar del Dipartimento di Matematica, festeggiavo con Boy George ed i Culture Club?

    La mia playlist anni 80, la migliore in circolazione!

    Su YouTube la mia playlist anni 80

    E’ vero: la vita sarebbe un film monotono senza la giusta colonna sonora.
    La musica accompagna i fotogrammi delle nostre esistenze ed oggi la tecnologia ci permette di riaccendere il jukebox quando desideriamo.

     

    Sul canale YouTube del sottoscritto trovi la miglior playlist anni 80 in circolazione.
    Attento però: dietro ogni canzone, se ti volti e ti concentri, trovi un’emozione.
    Buon ascolto.

     

    ASCOLTA LA PLAYLIST ANNI 80

    Il parco archeologico di Baia in un minuto [VIDEO]

    Le foto

    Ho immortalato le più belle immagini della giornata FAI dello scorso 28 marzo nel post Weekend FAI, il Parco archeologico di Baia [FOTO].

    Ma detto tra noi, la mia passione resta la videocamera.
    Non potevo lasciarmi sfuggire l’occasione, il luogo incantevole ed i panorami mozzafiato meritano un videoclip su YouTube.

    Il parco archeologico di Baia in un minuto

    Il video

    Un minuto per raccontare due ore di visita al parco, una passeggiata tra monumenti e antiche storie con i giovani studenti di una scuola limitrofa a farci da guida.
    La colonna sonora è dei Napoli Jazz Sound, a voi le immagini.


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    I segreti di un video virale

    Non ho gli strumenti per giudicare la veridicità di questa storia ma, a volte, nella vita bisogna credere.
    D’accordo, potrebbe trattarsi di un cast che recita una sceneggiatura scritta ad hoc per il web.
    Oppure no.

    Qualunque sia la tua opinione, su un punto siamo tutti d’accordo: si tratta di video virale capace di emozionare lo spettatore.
    E se lo spettatore si emoziona. condivide e diffonde.
    Perché?

    I segreti di un video virale

    La durata

    Il tempo ideale: tre minuti e tre secondi.
    Non troppo lungo per annoiare il navigatore abituato a saltare da link in link con la stessa facilità di un rospo in uno stagno e non breve per potersi immedesimare nei protagonisti.

    L’inizio

    Un giovane (qualunque) chiede ad un senzatetto (disperato) una fetta di pizza.
    Lo stupore per la richiesta a sorpresa tiene alta l’attenzione dello spettatore: quale sarà la reazione dell’uomo?

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    Il contenuto

    Sentimenti globali: dramma, indifferenza, aiuto, sostegno, ricompensa, emozione comprensibili in ogni angolo del Pianeta.
    La sfera emotiva è universale e la solidarietà è auspicabile da tutti i cittadini, dalle caotiche metropoli giapponesi fino agli sperduti paesini del sud America.

    L’happy end

    Una musica rassicurante ci porta verso la scena culminante: il senzatetto (che venti minuti prima accetta una pizza) cede parte del suo pasto al giovane, autore dei precedenti fallimenti.
    Il povero uomo riceve l’inattesa ricompensa e scoppia in un pianto di felicità per un finale commovente.

    I social network

    L’emozione spinge alla condivisione: l’effetto domino è la conseguenza naturale, il video passa di bacheca in bacheca.
    Un “Mi piace”ed uno “share” ed i social trasformano il cortometraggio in un filmato virale visto da migliaia di persone.

    Offrono una pizza gratis a un barbone… e quello che il barbone fa con la pizza mi ha fatto piangere!


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    Spegni il display, accendi la Vita!

    Camminiamo col viso nel telefonino

    Da quanto tempo non controlli se è giunta una notifica sul tuo smartphone?
    Un minuto? Oppure due?

    Camminiamo per strada col viso sprofondato nello schermo del telefonino, condividiamo esperienze via social invece di viverle appieno, utilizziamo i tablet come moderni baby-sitter per i nostri bimbi iper-tecnologici.

    Abbiamo centinaia di «amici virtuali» ma, se vogliamo sfogarci, non sappiamo nemmeno se qualcuno ci stia ascoltando.

    Persi tra i menù ed immersi nella lista dei contatti, assomigliamo ad automi senza cervello.

    spegni il vdeo, accendi la vita

    Un mondo di asociali

    Isolati dal mondo che ci circonda, trascuriamo chi ci sta vicino.
    Siamo un popolo asociale, non ci basta più parlare con gli altri, guardare negli occhi qualcuno … siamo una generazione di robot prigionieri nella Rete digitale.

    Non buttiamo via il tempo, spegniamo il display, alziamo gli occhi.

    Basta guardare questo video, viviamo la Vita vera.

    Vado.


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    Sanremo, due link per il download (gratuito)

    Scaricare gratis il cd di Sanremo

    Ho deciso, oggi gioco sporco.
    Pubblico ciò che in molti fingono di ignorare: la facilità con la quale si può scaricare gratuitamente il CD di Sanremo2014.

    Ovviamente ricordo una regola elementare: violare il copyright è un’azione illegale e come tale merita una sanzione.

    Però mi chiedo: è altresì condannabile chi segnala un sito per il download non autorizzato?

    La risposta è da carpire tra i commi e gli asterischi della giungla di leggi del settore, nei verdetti della Cassazione ed i ricorsi dell’Associazione dei Consumatori … una letteratura fumosa che lascio agli esperti della materia (e alle case discografiche).

    Ciò che infastidisce, invece, sono le demenziali crociate legate al momento: perché simulare indignazione verso il fenomeno della pirateria in Rete solo in occasione di eventi mediatici importanti?

    Spenti i riflettori, forse la violazione del copyright svanisce di colpo?
    Possibile che dopo vent’anni non si sia ancora trovata una soluzione valida per convincere l’utente ad acquistare i brani del proprio cantante preferito attraverso il canale ufficiale e non dal mercato parallelo?

    Scaricare il cd di Sanremo è illegale (ma elementare)

    Gli assurdi prezzi di un cd

    Sul sito ufficiale della RAI non c’è traccia del CD, nessun link per comprare on-line i singoli brani o l’intero spettacolo.

    Cerco su Amazon.it: il CD audio di Sanremo2014 costa 11,80€ (spedizione gratuita per ordini sopra i 19€ altrimenti va aggiunto il prezzo del corriere, posta ordinaria …).
    Curiosità: al momento in cui scrivo, il CD audio di Sanremo2013 è proposto a 15,74€ (sempre peggio).

    Non trovo ancora nulla su Google Play mentre su ITunes c’è la possibilità di scaricare la singola canzone (da 0,99€ a 1,29€ a pezzo) oppure acquistare delle collezioni che includono tutti i brani della manifestazione canora (siamo sui 8,99€). La difficoltà c’è: devi essere un utente Apple oppure aver installato il software Itunes sul tuo computer (anche Windows).

    Con un po’ di buona volontà, come si evince, è possibile rispettare le regole e comprare/scaricare il CD di Sanremo2014 a costi contenuti.

    Se, invece, sono un tipo impaziente e non amo perder tempo con programmi, app, registrazioni, cloud e sincronizzazioni tra dispositivi basta accedere ad un qualsiasi motore di ricerca e digitare “download sanremo 2014 mp3”.

    Si presenteranno innumerevoli possibilità, anche gratuite.

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    Tre link per il download

    Se non sono soddisfatto del risultato e becco il solito sito porno, senza scomodare il temuto Emule – il padre dei client P2P – vi consiglio FileCrop, il motore di ricerca per i files condivisi. Digitate le solite parole-chiave e certamente otterrete un link valido …

    Se il Garante della Comunicazione o il Sovrintendente dei Beni Culturali non ha censurato ancora questo post, resta lo spazio per mantenere la promessa: il Lettore non va mai tradito, a voi i due link:

    DepositFiles per il download dell’intera collezione sanremese (io non ho scaricato e provato la bontà del file, sono contro il download illegale)
    YouTube scegliere il singolo brano che si vuole ascoltare, poi copiare l’indirizzo in VidToMp3 per convertire il video in mp3


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    In attesa delle scuse di Bono …

    Bono, un amico distratto

    Quante volte ho salvato quel testone di Bono in modo del tutto disinteressato?
    E’ un genio nel campo musicale – non si discute – ma come amico lascia un po’ (anzi molto) a desiderare.

    Affermare che è scomparso è dire poco, con l’alibi dei concerti in mezzo mondo, il successo globale, le interviste ai network sparsi per il pianeta, i fans e la pubblicità non si fa più vivo.

    Eppure gli ho scritto una e-mail e poi inviato un tweet ma quello screanzato di Paul (David Hewson) non ha avuto la delicatezza e la sensibilità di rispondere ai miei due appelli.

    Le scuse di Bono

    Bono ed il complesso di inferiorità

    Sono convinto che questo suo atteggiamento schivo nasconda in realtà una timidezza di fondo e – perché no? – anche un complesso di inferiorità nei miei confronti mai confessato pubblicamente.

    Certo lui è il leader di uno dei complessi più importanti nella scena musicale di tutti i tempi ma non ha un blog di successo come il mio ed allora snobba il sottoscritto.

    L’appello

    Caro Bono, impara a coltivare le amicizie: se ti fai vivo, ripongo l’orgoglio da parte ed accetterò le tue scuse.
    Nell’attesa, mi ascolto/guardo uno dei miei pezzi preferiti degli U2  🙂

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