Il segreto
Appena inizia la canzone, cambia canale.
Tre minuti per scaricare la frustrazione, deprimersi con altri programmi, riprendersi con un inutile zapping.
Scaduta la fuga, torna su RaiUno.
Sanremo, a chi interessa la musica?
Al festival della canzone italiana, la musica è l’attrice non protagonista.
Il film 2017 è la replica di se stesso e viene trasmesso in loop dal 1951.
Il cast è il solito: vecchie mummie resuscitate, giovani fantasmi invisibili.
I primi utilizzano la nostalgia in bianco e nero, i nuovi il moderno hashtag.
Il risultato è il medesimo: i «mostri», riuniti nell’arena mediatica, lottano per il minuto di celebrità.
La canzone?
Arriva ultima.
Dopo il vestito firmato, la scollatura falsamente casuale, la finta gaffe studiata nel dettaglio, lo scandalo programmato.
Per la gioia di tutti.
Appello alla Nazione
Il segreto per godersi il festival, dunque, è tra le nostre mani.
Alla prima nota, veloci come il fulmine, pigiamo sul telecomando e polverizziamo il «mostro» di turno.
Scappiamo da Sanremo, senza esitare.
Perché loro giocano con i nostri sentimenti: al primo cedimento, ci fregano con l’sms del televoto.
Raccogli l’appello.
Segui l’esempio di milioni di cittadini.
Guarda Sanremo.
Ma non ascoltare le canzoni.
Svelato il segreto, ora tocca a te.
Ce la farai?